Intervista a Irene Bezzi, la coach del corso di vela ‘Match Race’ con Univela.

di Univela. La Coach, Irene Bezzi, ci spiega gli aspetti, i concetti, gli obiettivi che sviluppa in un corso di vela come il Match Race che proporrà con Univela. Parole chiave come consapevolezza, approccio mentale, aspetti tecnici, umani: Match Race.

Atleta, velista e allenatore sempre attenta all’osservazione, ha portato e porta questa skill per dare sicurezza ai velisti per trasmettere ai giovani atleti di godersi il percorso, il processo per ottenere serenamente i loro obiettivi, per una crescita umana e tecnica.

Il concetto principale espresso riguarda la partecipazione ai corsi di vela, che vanno oltre la semplice conduzione di una barca. Coinvolgono la gestione delle condizioni meteo marine, la dinamica di team, la gestione personale e la consapevolezza dei processi mentali e fisici coinvolti. L’insegnamento si concentra sull’adattamento continuo alle situazioni mutevoli, evitando di lasciarsi influenzare da errori passati o successi recenti.

La vela diventa una metafora della vita, dove le abilità acquisite e gli istinti umani sono mescolati per raggiungere gli obiettivi. La competizione in regata riflette le sfide e le emozioni della vita quotidiana, incoraggiando a superare timori e a perseguire la propria identità agonistica competitiva. Gli esercizi pratici come il Match Race, uno scontro uno contro uno, sviluppano abilità tecniche e strategiche essenziali per gareggiare, enfatizzando la necessità di prendere decisioni rapide in contesti ristretti, un parallelo con le sfide della vita reale.

Partecipare ad uno dei corsi di vela da me diretti significa fare un percorso trasversale e cioè occuparsi dei numerosi ambiti che riguardano la conduzione di un mezzo con le condizioni naturali meteo marine, ma anche il relazionarsi in un Team, gestire il Team, gestire se stessi, e quindi occuparsi della comunicazione e della giurisprudenza, delle capacità, abilità e percezioni psico fisiche che implicano anche il guardare molto il “qui ed ora” ed avere anche un occhio proiettato nel tempo.

Durante queste Academy cerco di insegnare a non lasciarsi condizionare dall’errore compiuto, o dalla vittoria raggiunta, perchè la situazione è dinamica, e quindi ha un continuo divenire con decisioni da prendere nell’immediato. La mia proposta formativa è caratterizzata da un percorso sulla consapevolezza di tutti questi ambiti; consapevolezza nel mettere in atto le proprie capacità in un percorso, l’acquisizione di dati; il sapere come la persona si pone in quel percorso dove dobbiamo portare un mezzo il più velocemente possibile da un punto A a un punto B, e per compiere questa attività abbiamo bisogno di fare intervenire molte abilità e capacità.

Andare in barca a vela e partecipare ad una regata o ad un esercizio velico finalizzato alla regata io la definisco l’OMOLOGA della Vita. La meccanica sulla barca è una meccanica di scafo di vele e di leggi fisica ma condotta dalla biomeccanica, ossia la meccanica umana azionata dall’intento umano, dove mischiamo istinto e capacità acquisite. Molte sono le consapevolezze che si devono acquisire prima ma altrettante sono le percezioni, i sensi che si attivano in quel momento, proprio perchè la situazione è dinamica.

Sia che si parli di team e individualista. Ogni singolo individuo deve rimanere concentrato nel qui e ora, nelle situazioni dinamiche e variabilità emotiva. In una regata si ha alternanza di emozioni positive come la sensazione di avere affinità col team, di riuscire ad attivarsi, ma anche negative come quando si ha paura di perdere. Come nella vita. Molte volte nella vita di tutti i giorni abbiamo paura di perdere. Bisognerebbe avere anche non paura di vincere, o timore dei giudizi, del confronto. Timori che stanno condizionando la società moderna. Quelle emozioni negative che molte volte ci condizionano, per quello io la chiamo l’omologa nella vita. In barca, elaborando questo timore grazie all’agonismo, si può meglio raggiungere la propria identità umana agonistica competitiva.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico vero e proprio, gli elementi che si possono acquisire, sono funzionali a partecipare alle regate. Questo tipo di allenamento che proponiamo si chiama MATCH RACE, ed è un esercizio dove c’è uno scontro uno contro uno, questo facilita il tema di meccanica di barca, stimola e facilita le manovre ristrette e la presa e l’assunzione delle decisioni in tempi brevissimi. A monte è richiesta una conoscenza e ricerca della strategia di team, perchè in gara non c’è tempo. Le Manovre sono ristrette con spazi piccoli, molte partenze (che sono il momento cruciale di questa regata) sono fondamentali. Chi vince la partenza può decidere di proteggere la posizione durante la regata , mentre quello dietro è costretto a inventarsi come agguantare un’opportunità che può derivare da una propria capacità o da un errore dell’avversario, anche questo esempio è omologo della vita.

Fonte: https://matchrace.it

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