Impareremo a camminare.

di Francesca Marra. Quante persone parlano ogni giorno di mancate opportunità e di diritti paritari? Quanti giornalisti divulgano informazioni sulla parità di genere? Quanti bambini riescono a proseguire oltre gli ostacoli contingenti alle condizioni umanitarie disastrose in cui riversano?

Una storia malinconica che vede un giovane bambino alle prese con un duplice problema: la condizione familiare ed economica e i sensi di colpa derivati da un lutto improvviso, che presto si riveleranno gli strumenti necessari da cui ricavare il coraggio per non arrendersi mai, perché a vincere alla fine non sarebbe stato più solo.

Un appello alla parità di genere e alla dispersione scolastica. Una storia che si origina da una battaglia persa ma con un bellissimo lieto fine. Un invito a tutti coloro che vogliono rifiorire ogni giorno contando sulle proprie forze. Una mano solidale a quanti credono di farcela autonomamente.

Ce l’ha fatta Mimo, voce narrante della narrazione, che a dodici anni dovrà essere in grado di superare il lutto del suo compagno di viaggio e tante altre difficoltà legate alla sua condizione economica e familiare. Continuamente messo alla prova, ma col giusto equilibrio tra sogno e realtà, Mimo troverà la forza e la curiosità che lo spingeranno a realizzare il sogno perduto del suo migliore amico, dimostrandosi tenace e pronto ad imparare a camminare per due.

E’ solo questione di tempo, questione di tempo e poi tutti “impareremo a camminare”.

Il libro nasce da un’idea precisa e chiara: la volontà di dare speranza a chi ha perduto una sfida. Davanti al fato, a contatto con intemperie quotidiane, tutti noi possiamo trovarci in difficoltà, pronti a rinunciare. Ecco la volontà di offrire quasi una terapia d’urto, di trattare un romanzo terapeutico, appunto.

Un protagonista vulnerabile costretto a vivere in condizioni cavillose che vedono Mimo dinanzi a continue scelte da fare ed ostacoli da superare. https://bookabook.it/libro/impareremo-a-camminare/

Parlai con lui ogni giorno da allora. Gli dicevo che avrei lavorato il doppio e sudato il triplo, avrei cambiato la vita mia secondo la sua. Avrei ripreso i giochi come lui era solito eseguire, inventando le istruzioni e cambiando i finali. Avrei ballato le sue melodie preferite, avrei corso come un saltimbanco fino alle staccionate che segnavano la fine.

[…] Avrei camminato per entrambi, perché infondo se ero capace di farlo da solo, potevo farlo anche per due. Per lui avrei mangiato bacche di Tofu e fatto scorta di alghe amare, di cui andava ghiotto e conservava le scorte nel cortile accanto al pozzo. Avrei conquistato persone e deluso chi non meritava fiducia. Avrei camminato per entrambi, perché infondo se ero capace di farlo da solo, potevo farlo anche per due.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *