IL Governo Tenco del… Vedrai, vedrai che cambierà, forse non sarà domani, ma un bel giorno cambierà. – di Alessandra Daniele


di Alessandra Daniele. “Sì, lo so che questa non è certo la vita Che ho sognato un giorno per noi Vedrai, vedrai che cambierà Forse non sarà domani Ma un bel giorno cambierà Vedrai, vedrai Non son finito sai Non so dirti come e quando Ma vedrai che cambierà…”. Dopo averle votate e rinnovate per anni, oggi la Lega non ha nessuna reale intenzione di revocare le concessioni ai Benetton come ha promesso il cosiddetto Governo del Cambiamento. Quindi Salvini ha passato tutta la settimana a fare l’unica cosa di cui è capace: dirottare l’attenzione sul solito capro espiatorio, l’ennesimo sparuto gruppo di profughi appositamente bloccati su una nave. Il disumano diversivo ha fatto comodo anche al PD, che ha potuto recitare la parte del poliziotto buono, fingendo di non essere corresponsabile delle torture subite dai migranti nei lager finanziati dalla dottrina Minniti. La nave coi profughi presi in ostaggio dal governo italiano però era italiana, perciò l’Unione Europea non ha ceduto al ricatto mediatico, e stavolta non ha neanche finto d’accettare di accoglierne alcuni. L’UE non è migliore di Salvini. E ci ha assegnato il ruolo di buttafuori, non di buttadentro. Pupazzetto Di Maio ha quindi alzato la posta, impiccandosi – inutilmente – all’ennesima promessa cazzara: smettere di versare i contributi italiani all’Unione Europea. Una vecchia idea di Renzi. “Smetto quando voglio” ha dichiarato. Subito smentito dal ministro degli Esteri. Intanto Salvini finiva indagato per abuso d’ufficio, arresto illegale, e sequestro di persona. Alla fine è intervenuta la Conferenza Episcopale Italiana, offrendosi di risolvere accogliendo i profughi ovviamente in Italia. Salvini ha ceduto, spacciando la terribile figura di merda per una vittoria, ed ha autorizzato lo sbarco. Adesso il suo governicchio ha un grosso debito pure col Vaticano. Ma ricapitoliamo le principali promesse con le quali i Cazzari Grilloverdi avevano (separatamente) vinto le elezioni:
Abolizione della legge Fornero.
Ripristino dell’articolo 18.
Flat Tax.
Reddito di cittadinanza.
Pensione di cittadinanza.
Asili nido gratis.
Internet a banda larga gratis.
Abolizione delle accise.
Abolizione degli studi di settore, Redditometro e Spesometro.
Legge anti-corruzione.
Legge contro il conflitto di interessi.
Ministero per le disabilità.
Blocco di TAV e TAP.
Rimpatrio immediato di 600 mila immigrati.
Riconversione ecologica dell’Ilva.
Verrà il giorno in cui torturare profughi bloccandoli su una nave non basterà più per distrarre gli italiani dai disastri, e dalle promesse non mantenute. Per quel momento, Salvini e Di Maio hanno un ‘Piano B’:
Fase uno: Dare la colpa all’Europa.
Fase due: Darsi la colpa a vicenda.
Fase tre: Far cadere il governo, e passare mano a un tecnico che faccia tutto il lavoro sporco, e si prenda lui tutta la colpa.
Fase quattro: Tornare a votare in primavera, e rivincere con le stesse promesse irrealizzabili, perché tanto gli elettori italiani hanno la memoria d’un pesce rosso e l’intelligenza d’una spugna di mare.
Funzionerà di nuovo?

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