Il commerciante affamatore di polli.

di Francesco Della Rovere. L’altro ieri in una trasmissione televisiva ho sentito il proprietario di un bar asserire che in considerazione del fatto che le troppe tasse ammazzano il commercio, con le slot-machine riesce a malapena a salvarsi, mentre altri di mia conoscenza dichiarano di tirarci fuori circa 5.000,00 euro al mese per ogni macchinetta mangiasoldi. Ha pure avuto il coraggio di dirmi che lo Stato sulle slot fa la parte del leone, pretendendo addirittura il 75%. sul totale degli incassi.
E siccome la malafede di chi rende ludopatici i giocatori vestiti da polli è provata dalle loro macroscopiche menzogne, visto che allo Stato versano meno del 15% degli incassi, un punto di accusa va mosso a quei conduttori televisivi: che permettono a certi ladri senza vergogna, di dichiararsi pubblicamente vittime dei derubati. Dopo aver visto persino delle casalinghe giocarsi alle slot i soldi per la spesa lungo il tragitto per andaare ai mercati rionali, e da profondo studioso del fenomeno, la logica mi dice che solo in locali esclusivamente attrezzati, dove sarebbe assai più facile il controllo della Forze dell’Ordine preposte alle manomissioni, queste rapine senza controllo capaci di far dannare i già poveri italiani, potrebbe avere un futuro da Paese civile.

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