Giubileo e Olimpiadi? Per carità, ci basta la Festa dell’Unità.

Fiumicino: centinaia di voli cancellati, centinaia di uomini, donne, anziani e bambini che aspettano ancora di partire, buttati per terra a bivaccare come barboni, e nessuna spiegazione per il disagio e per i continui ritardi. Metro e Bus nel caos quotidiano. Cassonetti e bidoni della spazzatura che traboccano monnezza. Cartacce, bottiglie di plastica, mozziconi di sigarette, deiezioni sparse ovunque. Alberi, quei pochi ancora rimasti in piedi, che si schiantano al suolo. Erbacce e rovi che crescono sui monumenti e infestano quel
po’ di verde che c’è rimasto. Lavori e cantieri senza fine. Buche nell’asfalto. Edifici pubblici prossimi al crollo. La città è abbandonata al degrado e all’incuria, sicurezza zero e strade presidiate da zingari, ladruncoli e vagabondi che fanno i loro bisogni dove gli capita. Così la Capitale si prepara al Giubileo. Queste le credenziali di Roma per le Olimpiadi del 2024. Nei giorni scorsi Beppe Grillo aveva posto l’accento sulle problematiche legate all’organizzazione del Giubileo, chiedendosi: “Una città in queste condizioni può permettersi un Giubileo per farsi ridere dietro da tutto il mondo? Forse è meglio spostare temporaneamente per il Giubileo il Vaticano ad Avignone, città tenuta benissimo, il cui Palazzo dei Papi è in ottimo stato e, allo stesso tempo, Marino fuori dal Campidoglio”. Poi l’attenzione di Grillo si è spostata sulla candidatura di Roma come città ospitante delle Olimpiadi 2024: “Le Olimpiadi a Roma del 2024 sarebbero la manna per MafiaCapitale che ancora non è stata debellata e legata a doppio filo con l’amministrazione comunale. Delle Olimpiadi romane resterebbero solo gli scandali, già immaginabili, legati all’assegnamento degli appalti e allo stato pietoso delle infrastrutture cittadine oltre ad alcune specialità olimpiche ad hoc per l’occasione: tiro al ratto; salto della buca nell’asfalto; salto del tornello della metro; lancio della monnezza; tiro al bersaglio al Campidoglio”. Una situazione grottesca per un Paese che paga miliardi di tasse. L’Italia e la sua Capitale sono arrivati al capolinea. Gli onorevoli passeggeri e i conducenti del “Carrozzone-Italia”, sono pregati – tutti quanti – di scendere e di cambiare mestiere. Francamente non ce la sentiamo di dirgli “datevi all’ippica” o “andate a zappare” per rispetto dei cavalli, animali nobili e fieri, e di quella madre terra che si pente di averli partoriti, ma alla quale dovranno tornare pure loro, magari in quella fossa comune che hanno scavato da vivi nella terra dei fuochi.

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