Ecco perchè la fronda PD non farà nessuna scissione!

di Gerardo Lisco. Pur se auspicabile (ci sono milioni di italiani in cerca di rappresentanza) penso che la sinistra PD non guiderà nessuna scissione, potrebbe però accadere che Renzi Bonaparte cacci in malo modo chi si oppone al suo assolutismo. Il PD con l’elezione a segretario di Renzi è un non partito che ha al suo interno un gruppo di indesiderati. Mi riferisco a tutti coloro che in questi anni hanno guidato il PD e che, consapevoli di ciò che è e rappresenta Renzi, hanno tentato di opporsi alla sua “presa di potere”.
La minoranza della sinistra PD in questo momento non è in grado di fare nessuna scissione perché è divisa, perché non ha ancora metabolizzato le ragioni della sconfitta e perché ha paura di tornare a navigare libera nelle acque di un Società complessa e oscillante tra astensione, leader carismatici e spinte nazionaliste e populiste. Siamo in presenza della fine del ciclo politico iniziato con Monti. Il gruppo dirigente del PD, quello che oggi è minoranza, alla caduta del governo Berlusconi avrebbe dovuto chiedere le elezioni politiche anticipate e non lo ha fatto. Si è dimostrato sensibile al richiamo del senso di responsabilità del Presidente della Repubblica, garante di questa fase della Storia politica del nostro Paese. A partire da Bersani, tutti hanno creduto al ruolo di garante del Presidente della Repubblica senza chiedersi in che cosa consistesse la garanzia. Napolitano ha garantito l’obbedienza della sinistra PD alle oligarchie finanziarie, all’Eurocrazia, alla Germania. Il PD ha sperato che il Governo Monti gli garantisse il ritorno al governo in un contesto di superamento della crisi. Come dimostrano i dati, l’Italia è molto più vicina alla Grecia di quanto si pensi. I Giovani Turchi del PD hanno provato ad eccepire ma sono stati zittiti. Per eccepire ci vuole coraggio e disobbedienza. I vari Orfini, Orlando, Fassina ecc. non hanno avuto l’uno e non hanno praticato l’altra. Il gruppo dirigente della sinistra PD si è fatto portare per mano dalle oligarchie, dall’eurocrazia e dai media, strumento utile per indirizzare un’opinione pubblica sempre più frastornata e confusa dalla crisi. Oggi questo ciclo politico è alla fine. L’oligarchia finanziaria, dopo essersi esposta con suoi rappresentanti di spicco: Monti, Draghi e Saccomanni, ha capito che è giunto il momento di ritornare nell’ombra perché i tecnici non sono più credibili. Nel frattempo ha allevato il leader carismatico utile a ricompattare la credibilità delle istituzioni e ben disposto a trasformare la classe politica in un ceto funzionale all’egemonia economica e culturale della destra. Rispetto a questo contesto, come fa la sinistra del PD, che è stata funzionale al governo della tecnocrazia, a presentarsi alla Società come classe politica in grado di ribaltare il sistema che essa stessa ha contribuito a costruire? Ha approvato leggi che hanno aumentato la precarietà del lavoro, ha approvato la Legge Fornero, non ha avuto il coraggio di contestare il Fiscal Compact, il six Pack, il two Pack, non è stata in grado di modificare il sistema elettorale, ha accettato che il ruolo del Parlamento venisse snaturato e ridimensionato in nome del governo dell’emergenza. In fin dei conti Renzi non fa altro che rendere ordinari gli strumenti straordinari di governo della cosa pubblica adottati fino ad ora dai Governi tecnici. Quando diventerà Presidente del Consiglio, da qui a non molto, con il sistema elettorale proposto non avrà più bisogno di utilizzare lo strumento della fiducia al governo. Ve la immaginate l’On. Boschi che fa la fronda a Renzi! L’opinione pubblica, in questi anni, è stata abituata ad accettare di tutto, non ci farà nemmeno più caso. I media l’avranno talmente manipolata che ogni provvedimento approvato finalizzato a rispettare gli obblighi del pareggio di bilancio a partire dal 2015 verrà preso con sollievo. Pensando che poteva andare peggio. La prova di quanto affermo sono le file interminabili di cittadini pronti a pagare la mini IMU e la TARES. ll sistema elettorale che Renzi sta cercando di far passare riduce gli spazi della rappresentanza politica in Parlamento. Questo sistema, combinato con l’abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti, eliminerà qualsiasi forma di opposizione in Parlamento. La partecipazione alla vita politica finirà con l’essere sempre di più legata al censo. Concludendo: le ragioni vere per le quali non ci sarà nessuna scissione è che la sinistra PD non gode più di credibilità nei confronti di quelle classi sociali che avrebbe dovuto rappresentare soprattutto perché non hanno impedito la creazione di un sistema politico sempre meno democratico e di un sistema sociale sempre più ingiusto. Come dimostrano poi gli episodi del “Fassina chi” e del “Cuperlo ma” basta poco per stigmatizzare e sbeffeggiare gli oppositori di fronte ad un’opinione pubblica frastornata presso la quale la ragione è morta.

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