Domenica si vota per le Province. Ma non erano state abolite?

L’abolizione delle Province? L’ennesima presa per i fondelli! Le Province sono state abolite, ma comunque domenica prossima si vota lo stesso per eleggerne le assemblee. Si vota tra il 28 agosto e l’11 settembre a Macerata, Pavia, Mantova, Campobasso, Vercelli, Treviso, Ravenna e infine il 23 ottobre a Cosenza. Altro che rottamazione: alle urne, però, non andranno i cittadini, ma sindaci e consiglieri per eleggere presidente e consiglieri provinciali. Un antipasto di ciò che sarà il nuovo Senato della Repubblica qualora il “Sì” vincesse il referendum costituzionale!Assurdo! Paradossale! Ma drammaticamente vero, quanto antidemocratico! Le Province erano state abolite,
ma per modo di dire. Tant’è che dopodomani si vota per eleggere Presidente e assemblee provinciali, ovvero si vota per qualcosa che, almeno sulla carta, non c’è più! E la stessa cosa avverrà con il Senato. In teoria – se va in porto la riforma costituzionale di Renzi – il Senato viene abolito. Il fatto è che al posto del ‘vecchio Senato’ ci sarà un ‘nuovo Senato’, con la differenza che i senatori non saranno eletti direttamente dai cittadini, ma selezionati dai Consigli Regionali che eleggeranno con metodo proporzionale i senatori tra i propri componenti. Sarà un Senato composto da 100 membri, 95 scelti dalle Regioni (21 devono essere sindaci) e 5 dal Presidente della Repubblica. “Loro”, i sostenitori della Riforma Costituzionale, caldeggiano il “Sì” come antidoto alla “lentezza” delle istituzioni, adducendo forti risparmi di spesa e provvedimenti legislativi più rapidi. Ma noi, che non portiamo l’anello al naso, non ci lasciamo fregare: i costi della politica, tutto sommato rimarranno comunque gli stessi, spicciolo in più o in meno, e per quanto riguarda la rapidità di approvazione delle leggi è una balla colossale. Infatti, “Loro”, quando vogliono, le riforme le approvano in un battere d’occhio: Lodo Alfano, Riforma Fornero, Canone Rai, Rinnovo delle missioni all’estero, Aumenti stipendiali della “casta”, docet: quando certe leggi gli fanno comodo le approvano eccome, di corsa!!!

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