Dissesto Italia.

Dissesto idro-geologico, dissesto economico-finanziario, dissesto socio-politico. Insomma, ‘il dissesto-Italia’, che va dalla gestione delle strade e dei marciapiedi delle città, dall’emergenza migranti a quella del lavoro, della sanità, della scuola e della giustizia, è diventato prerogativa unica e perniciosa di una Nazione che sembra non volersi più rialzare dalle macerie. Ormai l’Italia è distrutta, peggio di così non si può.
Ma invece di restare con le mani in mano a vedere crollare anche quel poco di buono che ancora resta in piedi, occorre riprendere in mano pala e piccone per buttare giù le strutture instabili e pericolanti del Paese, per demolire ingiustizie, disuguaglianze, corruzione e malaffare, e, finalmente, tornare a ricostruire l’Italia, dandole fondamenta nuove, solide e robuste, e un tetto sicuro. Poi, soltanto poi, si potrà passare ad arredare di suppellettili e accessori il salotto-Italia. Poche idee, ma chiare. Pochi programmi, ma concreti e attuabili. Poche soluzioni, ma urgenti e risolutive. Solo così sì riparte. Perché solo l’azione determina il successo!

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