Crolla il prezzo dell’oro nero!

Premesso che a battaglie come questa vorremmo assistere una volta al giorno, bisogna felicemente registrare che è attualmente in corso la guerra degli sconti sui prezzi dei carburanti tra le diverse compagnie. Una battaglia innescata anche per recuperare il crollo delle vendite! Del resto i consumi sono crollati del 10-12% dall’inizio dell’anno, anche grazie alla sensibilità dei “cittadini-automobilisti” che hanno preferito lasciare la macchina a casa, piuttosto che farsi svenare per un litro di Super! A testimonianza del fatto che quando cala la richiesta i prezzi automaticamente si abbassano, altrimenti la benziana, come pure altri generi di consumo, gli resta invenduta nei magazzini!!! La decisione dell’Eni di ridurre di circa 20 centesimi il prezzo dei carburanti ai self service (1,6 euro per la benzina e 1,5 per il diesel) durante i fine settimana ha smosso le acque. Q8 e Esso sono corse ai ripari con ulteriori sconti, anche maggiori (benzina a 1,595 e gasolio a 1,495 ). Rincorsa allo “scontone” e file hanno spinto anche le ‘no-logo’ a praticare prezzi analoghi (1,599 e 1,499 euro al litro). E ora gli occhi sono puntati sulle altre compagnie (Ip, Total, Erg, Sell) che, è prevedibile, dovranno ritoccare verso il basso i propri prezzi nel prossimo week end. Comunque continueremo a dipendere ancora per molto tempo dagli idrocarburi “Fino al 2035 – ha detto il presidente dei petrolieri Pasquale De Vita – il greggio soddisferà ancora il 90% della domanda di trasporti. Nonostante i progressi tecnologici, l’auspicato sviluppo dell’auto elettrica non basterà a soddisfare la richiesta di mobilità dei cittadini”. Il contributo dell’alimentazione elettrica, seppure in forte incremento, sarà ancora molto contenuto e i biocarburanti incideranno solo dal 2 al 4 per cento della domanda mondiale. Anche per questo gli Stati Uniti si stanno attrezzando e si avviano “verso l’autosufficienza energetica grazie allo ‘shale gas’ e al ‘tight oil’ e nel giro di 10 anni – aggiunge ancora De Vita – insieme a Canada e Messico potrebbero raddoppiare la loro produzione portandola a 26 milioni di barili al giorno!”. Si tratta di due volte e mezzo la produzione saudita. Saremo inondati da un’onda anomala di petrolio. Si prevede, infatti, una forte impennata dell’offerta di petrolio proprio grazie alle produzioni americane di greggio da rocce scistose che potrebbe determinare, nell’arco di tre anni, un crollo dei prezzi dell’oro nero. Con un forte riduzione del prezzo alla pompa! Insomma se il 2012 è stato l’anno della benzina a quasi 2 euro il litro potrebbe anche essere l’anno dell’immediato ribasso dell’oro nero!

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