Crisi istituzionale in atto: Gli elettori del PD del marzo 2018 cosa contano?

di Domenico Stimolo. I bricconi, circondantisi da magnificanti e guitte parole, saettanti nel cielo alla ricerca di oggettive  e comprensibili giustificazioni, affondano la spada nelle carni dolorose degli italiani.  
Dunque, al Senato ci sono 18 senatori di Italia Viva (PD 35), – 51% del totale eletti con la lista PD alle ultime politiche del 4 marzo 2018 -,  alla Camera ci sono 30 deputati di Italia Viva ( PD 92) – 32% del rotale dei deputati eletti con la lista PD, poi, nel corso del periodo intercorso ci sono stati alcuni piccoli “movimenti” per saltare la lista nominale dell’elezione.
Infatti all’atto della scissione, dopo 18 mesi dall’inizio della Legislatura,  del settembre 2019,  abbandonarono il PD 25 deputati e 15 senatori.
Il dato ben noto è che siffatti deputati e senatori sono stati eletti, nominati di fatto nei collegi proporzionali e nell’uninominale, come ben noto non ci sono le preferenze, inghiottite, con grande gioia dei proponenti,  dalle varie riforme elettorali messe in atto da molti anni  a questa parte,   con il voto dei cittadini italiani che nel marzo 2018 misero crocetta sulla lista del PD.
E’ questo il dato più vergognoso per i valori nominalmente portanti della democrazia italiana, attuati in trasparenza e coinvolgenti tutti,  a partire dalle donne che votavano per la prima volta nella storia d’Italia.  Quelli riconquistati in quei dì gloriosi della Resistenza al nazifascismo, dopo i vent’anni  e più dell’infame e tragica dittatura che aveva procacciato al popolo italiano e agli europei,  dolori, morti e danni, tra i più inenarrabili.
Questo ben consistente numero di donne  e uomini,  persone alquanto rispettabili sul piano dell’impegno civile, sociale e democratico, – quelli/e che hanno collocato  crocetta alla lista PD in quel 4 marzo 2018,  supponendo di avere fatto una chiara scelta di campo  – sono stati trattati da fantasmi/utili idioti. Mai consultati, mai chiamati a consulto e a parere.
Chi sono, cosa fanno, che dicono? Nulla è da sapere.  
L’arroganza politica e l’esaltazione del più becero egocentrismo regnano sovrane, come nelle fasi più tragiche nella storia delle monarchie assolute.
Una scissione, quindi l’attuale drammatica crisi istituzionale, puramente da ghiacciolo, ciò a freddo.
Le conseguenze: la destra fascistoide e razzista in agguato, la crisi drammatica – sanitaria, sociale, economica – determinata dal coronavirus , ai manovratori non suscitano nessun prurito interrogativo.
Sì è proprio al culmine della lunga e contraddittoria storia della sinistra in Italia.  Dopo rimarranno solo distruttive macerie.
Da parte mia, ‘non votante del PD’, osservo, non provo dolore, poiché non toccato dal danno diretto. Almeno come elettore. Come cittadino cosciente e democratico, grido di dolore.

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