Ci vuole il morto perché la politica si occupi dei problemi della gente!?

di Camillo Pignata. La manutenzione ferroviaria è solo uno dei tanti problemi della gente, che la politica trascura.

L’ultima volta in cui la politica si è occupata della manutenzione ferroviaria, è stato in occasione del disastro sul binario unico tra Andria e Corato, in Puglia, del 12 luglio 2016, che ha provocato 23 morti. Il fatto è che la nostra è una politica pragmatica che insegue la realtà non la programma, è una politica di palazzo che si occupa delle alleanze, è una politica del consenso che si occupa dei voti. Certamente, non è la politica dei problemi della gente e delle risposte ai suoi problemi. I problemi della gente possono aspettare, fino al prossimo incidente. E quando questo avviene, la politica si occupa dei problemi della tav, e non dei pendolari. A livello nazionale l’offerta per l’Alta Velocità aumenta, mentre diminuiscono, dopo i tagli realizzati nel 2009, i collegamenti regionali (-6,5% dal 2010 al 2016). E intanto il Ministro dei Trasporti non vuol perdere voti, e così precisa che “la Milano /Cremona è una delle linee più monitorate dell’intera rete ferroviaria, che ogni anno vengono destinati 270 milioni di euro, di cui 130 solo per i binari” e che “il ‘convoglio diagnostico’ è passato sulla tratta interessata dal deragliamento lo scorso 11 gennaio, una volta al mese vengono effettuati i controlli a piedi”. Dimentica il ministro, che dal 2002 ad oggi i finanziamenti statali hanno riguardato per il 60% strade e autostrade, a discapito delle rotaie. E non si chiede, a che serve stanziare soldi, se non si controlla lo stato della realizzazione degli interventi di manutenzione? E se si controlla, a che serve controllare se il guasto non viene riparato, e nell’attesa dell’intervento, non si adottano misure precauzionali? E poi ci meravigliamo che la gente non va a votare. Ma se sul tavolo del dibattito politico non si parla dei suoi problemi, la gente non partecipa non vota, e purtroppo non cambia.

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