Il declino di Chiara Ferragni.

di Mario Barbato. Il caso di Chiara Ferragni va oltre la cronaca. Vede alla base del successo dell’influencer milanese la legge dell’apparenza, asservita a quel capitalismo banditesco che inganna i consumatori, facendo credere loro che comprando un certo prodotto parte dei proventi andranno in beneficenza.
Chiara Ferragni non ha fatto niente di straordinario per essere così ricca e popolare. Non è un’icona santina. E non è nemmeno un’eroina. Gli eroi sono altrove. Sono il medico che salva vite umane; il pompiere che spegne un incendio; il poliziotto che rischia la vita per sventare una rapina; il religioso che sfama i poveri e gli emarginati. Persone che vengono pagate una miseria per lavori che non vengono sponsorizzati sui social network con lo scopo di spillare soldi ai follower.
Lo scandalo inaugurato dal Pandoro Balocco e che si sta allargando a macchia d’olio ad altri prodotti, con annesse vendite filantropiche, avrà delle conseguenze sugli affari di chi, fino a ieri, ha basato il suo successo sull’immagine. L’unica fonte di guadagno di un influencer è la credibilità. Persa quella, si perde tutto. La Ferragni adesso dovrà spendere un capitale per pagare avvocati difensori ed esperti della comunicazione che cercheranno di ricostruire una immagine ormai compromessa.
Ma il danno è fatto e il declino sembra inevitabile. Il sindaco di Milano intende revocare alla sua concittadina il premio Ambrogino d’oro. Sanremo l’ha già messa da parte. I grandi marchi commerciali hanno disdetto i contratti. Gli sponsor scappano. I follower spariscono. Almeno quelli veri, visto che le indagini hanno scoperto almeno undici milioni di follower falsi, ovvero utenti che esistevano solo sul profilo di Ferragni ma che nella realtà erano scatole vuole.
La retrocessione da icona pop a a icona ciarlatana può essere evitata solo dimostrando di aver commesso errori senza la volontà di fare delle truffe. In caso contrario, la fine dell’era Ferragni sarebbe irreversibile. Così come sarebbero inevitabili la gogna mediatica e la punizione giudiziaria nel caso in cui dovesse essere accertato che, dietro il legame tra affari commerciali e promesse filantropiche, si nascondeva un vero e proprio sistema basato sulla truffa aggravata ai danni dei consumatori.

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1 Response

  1. roberto b ha detto:

    Tutto questo bailamme è scoppiato dopo che la Ferragni e il marito hanno preso delle posizioni politiche e quindi sono stati castigati. Ma vi sembra logico che L’inganno (o la truffa) sia solo a carico della Ferragni? Ma l’azienda quando ha fatto il contratto con la Ferragni era presente? Mi piacerebbe sapere e monitorare se l’ associazione dei consumatori, da dove è partito l’esposto ha o avrà qualche benevolenza.
    un saluto roberto b

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