Chi può metta, chi non può prenda!

di Redazione. Napoli è sempre Napoli, anima e core, e i napoletani sono eccezionali, gente speciale! Napoli è, infatti, la città del caffè sospeso, dove la gente entra in un bar a degustare un caffè, ma senza dimenticarsi di chi quel piccolo sfizio non può permetterselo e allora… glielo lascia pagato!

Napoli è quella meravigliosa città che in tempi di pandemia, quando tutto sembra perso, i dati sui contagi piovono addosso a tutti noi come macigni e la speranza nel futuro appare lontana, sa tirare fuori il grande cuore dei napoletani. Con questo spirito nei vicoli e nelle strade del centro storico sono spuntati panieri di vimini con appeso il cartello: “Chi può metta, chi non può prenda”!

E’ una famosa citazione di Giuseppe Moscati, il medico ortopedico divenuto santo, che ha ispirato la gara di solidarietà tra la gente a favore delle tante famiglie in difficoltà. Proprio nello studio di Moscati (che si trova nella chiesa del Gesù Nuovo) c’era un tavolino che rappresentava la sua scrivania per l’onorario dei pazienti. Lì si notava un cappello capovolto con un biglietto dove si leggeva la frase “Chi può lasci, chi non può prenda”. Un messaggio di profonda sensibilità umana che il medico rivolgeva a coloro che potevano sì pagare la visita, ma anziché dare quei soldi allo specialista li donavano a chi non poteva permettersi le medicine.

E ora, con i panari che calano dai balconi nei vicoli di Napoli, l’appello si ripete a chi ha di più di pensare anche a chi, in questo momento, si trova in serie difficoltà, al punto da non riuscire nemmeno a preparare un piatto di pasta.

Un’iniziativa che spinge i passanti alla solidarietà verso il prossimo e in particolare verso i più bisognosi in questo difficile momento dovuto all’emergenza Coronavirus.

Nei cestini penzolanti dai balconi qualcuno ha così deciso di attaccare un foglio bianco con la scritta “Chi può metta, chi non può prenda”.

Un bel messaggio di generosità che in questi giorni si sta diffondendo con tante iniziative da una zona all’altra della città, a sostegno di poveri, senzatetto e nuclei familiari indigenti, tra i più colpiti dagli effetti del Covid-19.

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