Certo il governo Draghi è terribile, ma prima com’era?

di Yvan Rettore. Sono d’accordissimo che vi sia un’involuzione maggiormente pronunciata in questo periodo dell’assetto democratico del nostro Paese, però vorrei segnalare alcuni aspetti degenerativi dello stesso già prima dell’avvento di Mario Draghi:
– aumento notevole del precariato e del lavoro nero
– aumento notevole dell’evasione fiscale, in particolare dei grandi gruppi (anche stranieri)
– incremento notevole dell’indebitamento dei cittadini nei confronti di banche e società finanziarie
– esplosione di fallimenti e di vendita di immobili all’asta
– fortissima riduzione del potere d’acquisto dei cittadini
– fortissima riduzione della capacità di risparmio dei cittadini
– declino dell’Italia come potenza manifatturiera mondiale
– declino di produzioni agricole e zootecniche d’eccellenza
– crac bancari con diverse migliaia di risparmiatori sul lastrico
– concentrazione dei mezzi d’informazione in mano a pochi grandi gruppi editoriali
– violazioni costanti della Costituzione, dall’art. 3 all’art. 11 e tanti (troppi) altri
– incremento generalizzato dei costi della politica
– incremento del degrado urbano a livello nazionale
– costruzioni risicate di case popolari
– aumento esplosivo del debito pubblico
– sindacati confederali appiattiti alle logiche di potere politico e finanziario
– scuola pubblica e servizio sanitario nazionale ridotti sensibilmente nei mezzi e nella qualità dei servizi
– delocalizzazioni selvagge di numerose aziende
– circa il 15% di “invisibili”, cittadini al di sotto della soglia della povertà di cui non gliene frega niente a nessuno
– magistratura sempre molto timida nel perseguire i membri delle forze dell’ordine che abusano del loro potere e agiscono in modo repressivo (non giustificato) contro cittadini inermi
– privatizzazioni di vari beni comuni (in particolare dell’acqua) e nessuna soluzione portata alla distruzione e compromissione del patrimonio ambientale del Paese
– nessuna politica industriale, né infrastrutturale
– nessun piano di investimenti per mettere in sicurezza il Paese di fronte a dissesti idrogeologici e terremoti
– regole democratiche scardinate nei comuni sotto i 15.000 abitanti, in cui si può governare con maggioranze limitate ad un 20% di voti
– nessun piano complessivo di manutenzione di infrastrutture, trasporti pubblici, plessi scolastici e strutture sanitarie
– criminalità organizzata ormai presente in ogni assetto istituzionale
– incremento ed affermazione dei privilegi alla Chiesa con costante ammanco di entrate fiscali per lo Stato italiano di oltre 4 miliardi di Euro l’anno.
– oltre 6 milioni di disoccupati.

Questo e altro esisteva e permane tuttora. A prescindere da quanto ha fatto e sta facendo il governo Draghi.

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6 Responses

  1. Sandokan ha detto:

    Aumenta a dismisura la ricchezza di pochi a discapito della crescente miseria.
    Pensioni, retribuzioni sempre più indifese da un’INFLAZIONE mordace e aggressiva.
    Un banchiere ci governa, ma il Paese non è una Banca è un insieme di ossa, carne, sangue di persone che soffrono goni giorno X fare quadrare il magro bliancio. VERGOGNA politica inconcludente

  2. Salvatore-CA ha detto:

    Strano, strano, strano: Si parla pochissimo ma veramente pochissimo del controllo monetario.
    Eppure ogni santo giorno ognuno di NOI deve misurarsi con al moneta che ha nel borsellino.
    Potenti del denaro, i politici poveretti hanno la loro poltroncina, i Banchieri hanno i loro troni e nel silenzio ovattato dei loro CDA decidono del ns. destino, ma noi andiamo dietro alle palle dei politicanti nostrani, veri neullità ma stupendamente pagati e reclamizzati, intanto chim controlla il denaro se la ride

  3. Antonio-Brindisi ha detto:

    Ciao FLAVIO, aggiungo: chi controlla il denaro nel mondo?
    Le banche centrali. Chi controlla le banche centrali?
    La Bri. E se la Bri fa qualcosa che non ci piace, possiamo intervenire?
    No, perché la Bri è al di sopra della legge e degli Stati.
    Al di sopra della democrazia.
    Domanda Meloni, Salvini,…, tutti piccoli potenti ma veramente piccini.
    Un saluto a tutti, e grazie alla redazione di Freeskipper per la libertà di Stampa.

  4. Flavio Ezio ha detto:

    Banca Regolamenti Internazionali: Un club esclusivo, composto da 18 banchieri centrali, si riunisce ogni mese a Basilea e, in gran segreto, decide le sorti della finanza mondiale. Tra i soci più noti di questa élite, spiccano Janet Yellen (Federal Reserve Usa), Mario Draghi (Bce) e Mark Carney (Banca d’Inghilterra). Ne parla un libro investigativo (Towers of Basel: the shadowy history of the secret bank that runs the world), scritto dal giornalista inglese Adam LeBor, i cui contenuti sono anticipati dal sito wallstreetitalia.com. La Torre di Basilea, citata nel titolo del libro, è un palazzo cilindrico di 18 piani, affacciato sul fiume Reno, sede della Bri, Banca dei regolamenti internazionali, una banca davvero speciale. È infatti la banca centrale delle banche centrali, totalmente indipendente ed esente da imposte, e non deve rispondere a nessun governo nazionale. Azioniste e proprietarie della Bri sono le 58 banche centrali che ne fanno parte, delle quali soltanto 18 sono stabilmente rappresentate nel club esclusivo che si riunisce a Basilea una volta al mese, per una cena che inizia alle 19 e si conclude di solito alle 23, massimo a mezzanotte. Per regola interna, tutto ciò che viene discusso a tavola non viene divulgato altrove. Un vincolo di segretezza che dura dal 1930, quando la Bri fu fondata su iniziativa della Banca d’Inghilterra per facilitare i pagamenti dei danni di guerra conseguenti alla prima guerra mondiale. Da allora, operando sempre nel massimo riserbo, la Bri si è evoluta e ha, via via, assunto poteri sempre più ampi e indipendenti dalla politica e dalle leggi nazionali, fino a diventare il vero board della finanza mondiale, il punto di raccordo dell’élite che governa in segreto l’economia del pianeta. Di questa BRI stranamente non ne parla nessun TG. Eppure è lì dentro che ci sono i veri poteri forti, i veri potenti, quelli che usano i politici come CAMERIERI (come aveva ragione E.Pound)

  5. Prospero-VR ha detto:

    Gira da tempo una “favoletta” analizziamola:
    “In ITALIA ci sono troppi pensionati e pochi lavoratori. A breve avremo il rapporto 1 pensionato – 1 lavoratore attivo, ergo servono nuovi lavoratori: La Immigrazione è non solo utile ma necessaria.”
    Vediamo cosa non quadra:
    1) In Italia esiste una perniciosa commistione fra PREVIDENZA (pensioni) ed Assistenza (CIG,…) ovvero i soli delle pensioni servono anche a garantire l’assistenza. Da sempre si dice che si devono dividere previdenza ed assistenza ma nessun governo lo vuole fare!!!
    2) Le persone che arrivano in Italia ovvero i naufraghi ed i profughi (due situazioni diverse) non hanno un lavoro, pertanto fintanto che non lo trovano, non pagano i contributi per sovvenzionare le pensioni, al contrario necessitano di tutto; tutto che pagano i lavoratori ed i pensionati.
    3) Ci sono poi i nuovi arrivati che trovano più proficuo anziché lavorare, delinquere ergo non solo non versano contributi, ma aumentano una già florida delinquenza nostrana.
    Un antico proverbio “poca brigata, vita beata”, in tanti non si vive bene, in pochi si. Il problema non è lì invecchiamento – un fenomeno ineluttabile ed inevitabile per ogni popolazione- il problema è che ci sono interessi forti ed agguerriti che traggono enormi profitti dalla disperazione di chi fugge per venire in Europa, convinto di trovare un Eldorado inesistente. Per favore finiamola con questa favoletta per deficienti.

  6. Guglielmo-Tarvisio ha detto:

    Esistono due emergenze datate sulle quali in passato, si sono versati fiumi di inchiostro: Sicurezza e Lavoro.
    Due emergenze che attendono di essere affrontate ma che in questo periodo sono state soppiantate dal nuovo protagonista principe: il Covid.
    Le crisi aziendali sono in aumento, quelle ferme al Ministero ne sono testimone, crisi che sbattono in mezzo ad una strada migliaia di lavoratori. Dicembre mese da sempre natalizio, famiglie senza reddito ed in alcuni casi senza un tetto.
    L’edilizia popolare in Italia non è al top (per usare un eufemismo) occupazioni ed abusivismo lo certificano.
    Però bisogna occuparsi di Covid che a quanto pare nonostante milioni e milioni di vaccinati, torna ad affacciarsi prepotentemente alla ribalta.
    Qualcosa non torna, qualcosa non quadra, qualcosa stride.
    Una narrazione univoca, una scadente imitazione del genere teatrale tragedia è in scena: Una serie di attori, comparse, caratteristi, recitano pietosamente ad un pubblico in gran parte esausto e rintronato da mesi di proclami e contro proclami.
    I Virologi in testa battono la gran cassa, paludati dal gran sacerdoti degni eredi di Esculapio, il tutto mi ricorda la riunione dei ciuchi (non me ne vogliano i ciuchi) chi raglia più forte è il leader, in questo caso il luminare (sic).
    Viviamo ormai in un manicomio a cielo aperto, penosamente orchestrato da direttori manicomiali, decisamente scadenti sotto ogni punto di vista.
    Guglielmo-NA

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