Calenda: Per ridurre le emissioni serve il nucleare.

di Carlo Calenda. Forse vi sembrerà strano, ma è esattamente così. Per raggiungere la neutralità climatica in Italia entro il 2050, impegno che il nostro Paese ha preso insieme a tutta l’UE, serve il nucleare.

Ci sarebbero tre strade perseguibili per raggiungere l’obiettivo: utilizzare solo
 fonti rinnovabili, utilizzare un mix di fonti rinnovabili e gas naturale utilizzare un mix di fonti rinnovabili e nucleare.

La prima opzione non è però attuabile, perché in Italia c’è poco vento e saremmo costretti a puntare sul fotovoltaico. Rispetto all’eolico però il fotovoltaico ha un grosso problema di accumulo, perché il sole non brilla di notte e brilla molto poco d’inverno. L’energia andrebbe quindi accumulata il giorno per la notte e l’estate per l’inverno. L’attuale livello di sviluppo delle tecnologie di accumulo non rende questa opzione sostenibile.

Per motivi analoghi, anche la seconda strada non è percorribile, infatti le tecnologie di accumulo e stoccaggio della CO2 non sono ancora mature. Quindi, se è vero che il gas è la fonte fossile che inquina di meno e di conseguenza va usata come energia di transizione – come diciamo da tempo – non può essere una soluzione di lungo periodo.Per questo l’unica opzione seriamente praticabile in Italia è la terza. Il mix di fonti rinnovabili e nucleare. Infatti, questa soluzione ha un minor impatto ambientale – le centrali elettronucleari non emettono CO2 – e ci consente di raggiungere la neutralità in meno tempo ed è la meno costosa.

Guardatevi il video. Come sempre con Azione facciamo proposte dettagliateChi è interessato trova tutti i numeri sul sito, dove facciamo un vero e proprio confronto tra le tre strade e spieghiamo che solo l’ultima è quella perseguibile.

Anche Matteo
Richetti ha dedicato una puntata di “ColAzione con Matteo“, il podcast di Azione, al tema del nucleare. Per riascoltarla cliccate qui.

Sul nucleare c’è grande pregiudizio, soprattutto per la questione della sicurezza
. Ma è ora di fare chiarezza.
L’unico incidente ad una centrale che abbia mai causato vittime per via della radioattività è stato quello di Chernobyl. Si trattava però di un reattore privo dei più comuni sistemi di sicurezza, adottati già da decenni nei reattori occidentali.

Ne è prova l’incidente di Fukushima dove la centrale giapponese, più vecchia di vent’anni rispetto a quella di Chernobyl, ha resistito al quarto terremoto più forte mai registrato.

Sulla transizione ambientale, come su tutto il resto, si può scegliere se raccontare favole – e lo fanno in molti – o dire le cose come stanno.

Il nucleare è l’unica strategia che può consentire all’Italia di salvaguardare l’ambienteaumentare la sicurezza energetica e tutelare le fasce meno abbienti della popolazione e le imprese.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *