Biden abbraccia le scelte di Trump su petrolio e immigrazione.

di Attilio Runello. Dopo una fase iniziale in cui sembrava che Biden volesse differenziarsi da Trump per quanto riguarda ambiente e immigrazione la realpolitik ha preso il sopravvento.
Biden ha autorizzato trivellazioni in Alaska e ha inviato la sua vice Harris in Nicaragua per fare pressione sul governo nicaraguense per non far partire i propri cittadini alla volta dell’America.
Evidentemente anche gli Stati Uniti come l’Europa di fronte alle pressioni di grandi flussi migratori sono costretti a pagare gli Stati di provenienza per non far partire gli immigrati.
Per altro non risulta che Biden abbia chiesto l’abbattimento del muro che è stato eretto per migliaia di chilometri al confine con il Messico da tutte le amministrazioni a partire da Clinton.
Per quanto riguarda l’ambiente a poco serve che Biden abbia fatto rientrare gli Stati Uniti negli accordi di Parigi se poi consente le trivellazioni in Alaska e non lancia un programma di ricorso alle fonti alternative.
Gli accordi di Parigi non sono vincolanti per nessun paese che li sottoscrive. Tendono a porre maggiori obiettivi di decarbonizzazione ai paesi ricchi.
Biden dunque non si differenzia da Trump nella sostanza, ma lo fa nei metodi, che risultano politically correct.

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