Bertolaso non sarà il salvatore della Patria, ma che almeno salvi la Lombardia!

di Redazione. Doveva essere solo una banale influenza con la nostra sanità pubblica, soprattutto quella del Nord considerata un’eccellenza in tutto il mondo, in grado di saperla fronteggiare al meglio. Poi la situazione è di colpo precipitata. Il bollettino sanitario è diventato un “bollettino di guerra” che si fa ogni giorno più pesante passando dai primi casi iniziali all’attuale media di ben oltre 300 morti e migliaia di ammalati al giorno.

La gestione dell’emergenza Coronavirus – seppure con tutte le attenuanti del caso – è stata senza ombra di dubbio molto mediatica, ma drammaticamente confusa, disordinata e contraddittoria: si è passati dalla chiusura dei voli aerei con la Cina ma non di quelli indiretti provenienti da altri scali internazionali, alla parziale e tardiva chiusura delle zone rosse in Lombardia fino alla completa chiusura dell’intero paese con l’invito a reti unificate di “restate a casa” e “lavatevi le mani”.

Poi la polemica sul conflitto di competenze tra Stato e Regioni, culminata con la fuga “incontrollata” dalle regioni maggiormente infette del Nord Italia verso il Sud di migliaia di persone potenzialmente contagiate e in grado di contagiare. Poi l’invio di mascherine farlocche e del tutto inadeguate. Poi la polemica sui nuovi posti di rianimazione nella riconversione della Fiera di Milano a nososocomio per coronavirus sul modello Wuhan. Infine il mancato acquisto dei macchinari per la terapia intensiva, reso impossibile dalle attuali pratiche burocratiche e lo stillicidio dei Cdm notturni, dei Dpcm e delle dirette tv del premier.

Tanti errori sono stati commessi, troppi. Ogni giorno che passa è un giorno perso. Tanto che l’opposizione ha chiesto al governo gialloRosso di nominare Guido Bertolaso commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus non ritenendo l’attuale cabina di regia all’altezza di una situazione che di giorno in giorno si sta facendo sempre più drammatica.

Il governo ha risposto picche. E allora nel nome dell’unità nazionale Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, è stato nominato consulente del Presidente della Regione Lombardia per il Coronavirus. Insomma, quello che doveva essere il salvatore della patria dovrà accontentarsi di salvare la sola Lombardia!? Ci riuscirà? Sarà stata la scelta giusta o solo una mossa politica per dare uno schiaffo all’ex alleato del governo Lega-M5s?

I fatti come sempre diranno quali saranno state le scelte giuste e quelle sbagliate operate da Regioni e Governo.

Certo è che con lo stanco rito del “confessionale” della Protezione civile (stile Grande Fratello) che alle ore 18 in punto, ogni sera, snocciola i dati del contagio, non andremo da nessuna parte. Il rischio è quello che il contagio si estenda in maniera ancora più drammatica, vanificando il sacrificio chiesto a tutti gli italiani di restare chiusi dentro casa!

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3 Responses

  1. miriam-an ha detto:

    Forse non hai colto l’ironia del pezzo, dove certo non si tessono le lodi al Bertolaso del mitico Salaria Spoting Village!!!! Rileggi e poi ne riparliamo.
    Saluti e SALUTE!!!!

  2. roberto b ha detto:

    Ma parlate dello stesso Bertolaso che in anni passati era incappato in qualche inchiesta giudiziaria? Poi vi lamentate dello “stanco rito del confezionale” pero se non venisse fatto allora a criticare per informazioni non date. “Il rischio è quello che il contagio si estenda in maniera ancora più drammatica, vanificando il sacrificio chiesto a tutti gli italiani di restare chiusi dentro casa.” ma questa ultima vostra frase è riferita a chi? non credo si possa riferire al governo ma piuttosto alle persone che non rispettano le regole messe dal governo stesso.
    un saluto roberto b

  3. maurizio ha detto:

    I conti definitivi li faremo alla fine, ma già ora possiamo dire che se Palazzo Chigi non avesse traccheggiato per giorni e avesse dichiarato sia Bergamo che Brescia zone rosse, come chiedeva la Regione, probabilmente ci saremmo risparmiati molte vittime.

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