Asprinio d’Aversa. La vendemmia degli uomini ragno.

di Angelo D’Amore. Settembre, tempo di vendemmia. Anche quest’anno mi appresto in azienda a raccogliere il frutto tanto atteso. Il settore vitivinicolo risente della crisi globale. Nel casertano ancora di piu’. Io da due anni raccolgo soltanto le uve, non vinificando in sede, ma facendomi trasformare il prodotto da una cantina vicina condotta da un mio parente. I consumi in generale si sono ridotti e pure, l’asprinio, l’antica vite del territorio dell’agro-aversano, vero fiore all’occhiello del mio agriturismo, avrebbe delle enormi potenzialita’, sia per le sue intrinseche proprieta’ organoelettriche (la sua elevata acidita’ lo rende perfetto per la spumantizzazione) che di richiamo culturale e paesaggistico. Purtroppo, da soli, noi piccoli produttori di asprinio, in un terriotrio martoriato da problemi ben piu’ grandi, non riusciamo sempre a promulgare e valorizzare al meglio tale produzione di nicchia Tra gli imprenditori non si e’ mai fatto “sistema”. Un grosso limite che ha condizionato anche le altre colture agricole. Risultato: oggi la gran parte delle campagne dell’agro-aversano e’ utilizzata per le sole produzioni cerealicole (alimento per il settore bufalino) o nel caso peggiore, letteralmente abbandonate. Nonostante cio’, con la mia perseverante ostinazione e, grazie anche all’aiuto delle cantine Magliulo, sono riuscito ad organizzare un evento eno-gastronomico di eccezionale richiamo: “La vendemmia degli Uomini Ragno”. Grandi piccoli uomini, per un grande piccolo vino. L’evento si svolgera’, meteo permettendo, il prossimo 22 settembre. Uno dei principali obiettivi che mi promisi all’atto della realizzazione del mio agriturismo, fu quello di preservare la testimonianza di questa antichissima vite. Oggi, nel mio piccolo, ci sono riuscito!

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