Artyom Ovcharenko, ‘principal dancer’ del Teatro Bolshoi.

di Alberto Sigona. Da diversi secoli il balletto russo classico affascina il Mondo intero. Fra i suoi più grandi interpreti planetari vi è certamente Artyom Ovcharenko, “principal dancer” del famosissimo Teatro Bolshoi. Eccezionalmente ha deciso di concedersi ad un media italiano, confessandosi ai microfoni di FreeSkipper Italia. Buona lettura!

Quando e perchè ti sei avvicinato al ballo?

Sono arrivato nel mondo del ballo tardi, a 12 anni. In genere s’inizia a ballare molto prima, attorno ai 6 anni. Ho visto uno spettacolo e mi sono innamorato di questa forma d’arte. Era la commedia ‘Don Chisciotte’, tenuta nella nella città di Dnepropetrovsk, Ucraina, il mio Paese d’origine.

Da parecchi anni sei il primo ballerino del Teatro Bolshoi: cosa vuol dire per te esibirti in un teatro così importante?

Il Teatro Bolshoi non è solo muri, tende e tendaggi. Esso è un insieme enorme di persone, di grandi professionisti con cui lavorare per me è un onore immenso. Quando salgo sul palco il giorno della rappresentazione, mi rendo conto cosa c’è dietro ogni singolo spettacolo, degli sforzi che si devono fare per allietare e stupire la platea. Ormai per me questo teatro, dopo 14 anni che vi lavoro, è diventato uno stile di vita.

Qual è il teatro estero più bello in cui ti sei esibito?

Secondo il mio parere è il teatro Opera Garnier di Parigi. Quando sono arrivato in questo teatro, quando ho visto l’atrio, le scale… ho camminato per circa 20 minuti a bocca aperta ed ho esaminato ogni dettaglio: colonne, sculture, dipinti. E non riuscivo a capire come una persona potesse creare tutto questo, così tanta bellezza. Non so nemmeno se qualcuno oggi sarebbe in grado di creare qualcosa del genere. Per me questo teatro è qualcosa d’incredibile, paradisiaco. Un teatro molto diverso da tutti gli altri, quello che mi ha colpito di più. Sono stato in Italia, ho ballato alla Scala ed a Roma. Ma l’impressione più sorprendente me l’ha data l’Opera Garnier.

Un ballerino che tipo di doti fisiche e mentali deve possedere?

In effetti, non esiste un complesso definito di abilità fisiche e mentali che ti renderanno un ballerino di successo. Ognuno di noi è limitato, o viceversa, talentuoso in qualcosa. E questo, in linea di principio, non è così importante. Soprattutto, devi avere un certo nucleo interiore che ti aiuterà a superare determinate difficoltà e ostacoli. E quando vai in scena come artista, prima di tutto devi essere riempito di pensieri che vuoi trasmettere allo spettatore. E ciò trovo che sia molto più importante di qualsiasi altra abilità tu possa avere…

La musica nel ballo è fondamentale. Tu quali musicisti preferisci per accompagnare le tue esibizioni?

Il Teatro Bolshoi ha un vasto repertorio di spettacoli ed ho avuto la fortuna di ballare sulle note dei grandi compositori russi, dei compositori stranieri e sulle note di giovani compositori che sono tuttora in attività. Per me ovviamente la musica è una componente molto importante. Quando si scrive la musica, si crea un certo stile, ed è da lì che nasce l’atmosfera, è la musica che ci spinge a fare certi movimenti. Sovente la musica può dominare la danza.

Quali sono i tratti distintivi del balletto russo? Cosa lo rende eccezionale?

In effetti, un ballerino, un artista o una ballerina russa hanno una propria mentalità, unica nel suo genere. Penso che questo sia collegato alla cultura del popolo russo e si manifesti nella danza, nell’ampiezza dei gesti, nella dinamica… E da molto tempo tutti sanno che il balletto russo si distingue per una certa generosità nell’anima e una certa versatilità.

Se tu non fossi diventato un ballerino, oggi che lavoro faresti?

Da bambino ero molto atletico, e probabilmente se non fosse stato per il balletto, la mia vita sarebbe stata associata allo sport. Forse sarei stato un buon calciatore. Oppure sarei potuto diventare un attore, perché no? D’altronde io penso che il balletto possa essere diviso in due aree: sport e recitazione. Sviluppato in una di queste direzioni.

A parte il ballo, cosa ami fare nella vita?

In realtà amo molto viaggiare. E la mia professione mi permette di fare un gran numero di viaggi e visitare tanti Paesi. Amo molto la pesca. Tuttavia in questo periodo dedico quasi tutto il mio tempo libero ai bambini. Ho due figli: una femmina e un maschio. Attualmente, quando ho un minuto libero dopo il teatro, torno a casa e passo del tempo con loro. Oggi hanno una tale età in cui si divertono e si rallegrano molto. Non voglio assolutamente saltare questo bellissimo periodo! Per i viaggi ci sarà tempo…

Perchè un ragazzo dovrebbe avvicinarsi al ballo e praticarlo da professionista?

La parola sbagliata qui è “deve”. Se questa scintilla si accende in una persona e vuole esprimersi ballando, allora lui stesso arriverà a quest’arte. Sarà attratto. Si esprimerà proprio attraverso il movimento, attraverso la danza. Non c’è bisogno di trascinarlo lì. Non lo farei. In ogni caso, dovrebbe essere l’intuizione di una persona che è sua, che vuole dedicare la sua vita a questo.

Oltre al ballo, la Russia è famosa nel mondo per cosa?

La prima cosa che mi viene in mente è lo spazio infinito, la ricca storia, la grande cultura, la musica. E l’ampiezza dell’anima nei russi l’associo alla Russia.

Cosa mi dici dell’Italia?

Adoro l’Italia ed aspetto che si aprano tutte le frontiere per venire in questo paese soleggiato, gustoso, luminoso. Verrò volentieri con i miei figli per rilassarmi e ricaricarmi con il sole italiano!

Un vivo ringraziamento ad Artyom ed alla sua “PR Agent” Anastasia Drapeko per la gentilezza, disponibilità e professionalità.

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