A chi la spiaggia? A noi! E scoppia la polemica sul Ventennio.

L’Italia cade a pezzi. Ovunque si giri lo sguardo è un cumulo di macerie e la politica, sull’onda emotiva degli ultimi crolli, pensa solo a fare cassa, più che a mettere in sicurezza la casa degli italiani con un realistico piano di recupero edilizio. E così già si studiano altre carte bollate,
altre contorte pratiche burocratiche, come per esempio rendere obbligatorio il fascicolo di stabilità per le abitazioni, che tradotto significa altre spese per i cittadini, altre tasse, sulla scia della ‘farlocca’ certificazione energetica già imposta per legge. L’Italia cade a pezzi, sta crollando pezzo dopo pezzo per l’incuria di chi dovrebbe tutelare quello che è uno dei paesi più belli del mondo, e ‘loro’ che cosa fanno? Udite, udite, discutono e dibattono, legiferano e decretano anacronisticamente su fasci littori, saluti romani e frasi del Ventennio. Le ‘loro’ priorità, una volta messi in banca diarie e vitalizi parlamentari, non sono l’invasione africana, la disoccupazione, il debito pubblico, la sicurezza, l’ambiente, la sanità, la scuola, la giustizia e via discorrendo, ma quello stabilimento balneare di Chioggia che inneggia al Ventennio chiedendo “ordine, pulizia, disciplina’ sul proprio arenile! “Gli antifasciti, frustrati più che mai, non hanno gnente da fa.”. Scrive su Facebook Francesco Storace, presidente del Movimento Nazionale. “Non hanno capito, Sala, Repubblica, Boldrinova, che di loro ce ne freghiamo abbastanza. Hanno scoperto una spiaggia a Chioggia. Non sopportano che rendiamo onore ai nostri Caduti. Indagano se ci scappa un bel saluto romano. Certo, altro su di noi non ci può essere, come capita a voi lestofanti. Magari presto vi potrebbe capitare di cantare Sala libero… Sarà una lotta di liberazione…”.

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