di Redazione. Il governo risponde all’emergenza povertà con la ‘pace fiscale’, il ‘reddito’ e la ‘pensione’ di cittadinanza, con le minime portate a 780 euro! Così vengono risucchiati nel vortice della povertà tutti i lavoratori e i pensionati che hanno pagato fino all’ultimo centesimo di tasse e di contributi previdenziali, per poi arrivare a prendere uno stipendio, oggi, e una pensione, domani, uguali a quelli di ‘cittadinanza’. Se passano questi provvedimenti gli italiani – salvo le solite eccezioni – saranno tutti più poveri. I lavoratori che con retribuzioni non adeguate al costo della vita, non potranno rivendicare nessun tipo di aumento salariale, perché quei soldi dovranno essere destinati agli ‘indigenti’. I disoccupati e i pensionati sociali che con un sussidio di cittadinanza ‘insufficiente’, saranno costretti ad arrotondarlo lavorando in nero. Lo Stato che per far fronte alle promesse elettorali del governo giallo-verde sarà costretto ad incassare altro debito pubblico. Gli unici che se la godono saranno, come sempre capita in questo paese, i furbetti del quartierino. Con buona pace – ‘pace fiscale’ – di evasori ed elusori fiscali!
Io non voto più dal 1994. Mi rivedranno nella cabina elettorale solo quando mi daranno una pensione decente
Mandare in pensione un lavoratore dopo i 65 anni di età è un retato, è un OMICIDIO PREMEDITATO!
Se io godessi dei privilegi di uno della Casta vorrei Quota10000000000000 per la mia futura pensione
Datemi uno stipendio da Parlamentare come uno di lorsignori e vi giuro che rimango a lavorare fino a 100 anni!
Ladri di vita