Sono ormai vent’anni che il Paese discute del conflitto d’interessi del Cavaliere, dei suoi processi, del suo stile di vita, dei suoi affari di famiglia e della sua ineleggibilità. Ma sono pure vent’anni che gli italiani, o meglio buona parte degli italiani, per l’esattezza circa dieci milioni di elettori, lo votano! E lui, il Cavaliere, sta sempre lì in cabina di regia a dettare i tempi e le condizioni dei governi da lui stesso presieduti o appoggiati. E adesso la condanna del tribunale di Milano, l’interdizione a vita dai pubblici uffici. Ammesso e non concesso che ci fosse bisogno di una sentenza di condanna a carico dell’uomo che ha segnato un’epoca per meriti suoi, ma soprattutto per demeriti di chi non ha saputo colmare degnamente il vuoto politico lasciato dalla Democrazia Cristiana e di chi non ha saputo o non ha voluto fare opposizione, fatto sta che comunque un’altra era si sta chiudendo. Così come si è chiusa quella del ventennio fascista, quella della guerra fredda tra Stati Uniti d’America e Unione Sovietica, quella della Cina di Mao, quella della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista, quella di mani pulite, così oggi, o al massimo domani, si sta concludendo anche l’epoca del berlusconismo. Ma l’Italia del dopo Berlusconi saprà voltare pagina, saprà affrontare e risolvere una volta per tutte i problemi degli italiani? L’Italia del dopo Berlusconi saprà rinnovarsi e avrà la volontà e la capacità di ricostruire ex novo un Paese vecchio, stanco, logoro e ridotto in macerie da anni ed anni di immobilismo, inefficienza, scandali e ruberie? Gli ospedali, le scuole, i tribunali, gli uffici pubblici, le fabbriche, le istituzioni, i cittadini italiani aspettano tutti risposte concrete. Fatti e non più chiacchiere, confidando nella comune volontà che finalmente si attui quel nuovo Rinascimento Italiano che riconsegni l’Italia e gli italiani al ruolo di protagonista nel nuovo mondo. Quel ruolo che compete di diritto ad un popolo e ad una nazione che se ben governata e amministrata sarebbe senza ombra di dubbio la prima potenza mondiale per ingegno, creatività, arte, storia, cultura, manufatti, prodotti e bellezze naturali. Questa la sfida del dopo Berlusconi, questo il lavoro che attende le nuove classi dirigenti. Cambiare è possibile, ma bisogna crederci, bisogna volerlo, bisogna lavorarci sodo, tutti insieme. O adesso, o mai più!
Mah, hai messo insieme di tutto un po', con il jobs act avevi con te tutta la destra, Marchionne, e…
"Il Ventennio sul piano economico, sociale e culturale costituì una vera e propria involuzione per il Paese, mediante un dominio…
Il grandissimo errore di MUSSOLINI fu quello di entrare in guerra e non restare NEUTRALE. Se non fosse entrato in…
Non capisco come mai nel 2024: il codice civile ed il codice penale in ITALIA siano ancora quelli del Ventennio!!!…
Io non voto più dal 1994. Mi rivedranno nella cabina elettorale solo quando mi daranno una pensione decente