In epoca non recente, quando i crociati partivano alla volta della Terra Santa, per restare ”tranquilli” imbragavano mogli e fidanzate con ferree cinture di castità ben serrate a doppia mandata. Nel ventunesimo secolo, epoca in cui l’uomo arriva sulla Luna, ma evidentemente non ancora al rispetto della donna, almeno stando ai recenti fatti di cronaca, ecco l’ultima trovata: un intimo antistupro come protezione per le donne, potenziali vittime di abusi sessuali. E’ questa l’idea di AR Wear, che ha lanciato una nuova linea di biancheria che utilizza un moderno tessuto indistruttibile. A differenza dell’intimo che rilascia una scarica elettrica all’aggressore, AR Wear blocca le violenze attraverso una cinghia posizionata sugli slip a cui è applicata una chiusura che solo la donna che indossa l’intimo può aprire. La linea di indumenti non è ancora realizzata del tutto e per questo è stata avviata una campagna di raccolta fondi; fino ad ora sono stati raccolti 37mila dollari. AR Wear non pretende di risolvere definitivamente il problema della violenza sulle donne. Le fondatrici del marchio, Ruth e Yuval, ne sono consapevoli ma difendono il loro operato: fino a quando non si giungerà ad una soluzione definitiva, le donne potranno essere più serena grazie alla nuova linea di intimo antistupro.
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