Verona 2019. Congresso Mondiale delle Famiglie. Siamo proprio sicuri che il nostro sia un paese civile e democratico?

di Redazione. Quando in un paese un individuo non è libero di dire quello che pensa, di manifestare per ciò in cui crede, di partecipare, di condividere, di difendere i propri ideali e il proprio credo – senza con questo e per questo mettere a rischio la vita, i diritti e le libertà altrui – ebbene quello non è un paese civile e democratico.

Quando succede che il presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo, è costretto a rinunciare alla sua partecipazione al “Congresso mondiale delle famiglie” che si svolgerà tra il 29 e il 31 marzo a Verona, vuol dire che qualcosa in quel paese non funziona.

“A fronte del clamore che sta suscitando una sua eventuale presenza – peraltro come studioso – al congresso di Verona, ha rinunciato a partecipare al fine di evitare che una decisione del tutto personale possa essere interpretata come una decisione del presidente dell’Istat“, spiega l’ufficio stampa.

“I lavoratori e le lavoratrici dell’Istat non possono e non devono essere rappresentati dal loro presidente in un Convegno che si propone di discutere la soppressione di diritti fondamentali”, si legge nel comunicato della Flc Cgil. “Blangiardo si renda conto che, per il ruolo che ora riveste, non può più partecipare a manifestazioni politiche esplicitamente di destra come quella di Verona, che nulla hanno di ‘accademico’ o ‘scientifico’. Avevamo stigmatizzato il comportamento del professore che negli scorsi mesi, durante il processo di nomina, aveva continuato a partecipare a eventi politici, come la scuola di formazione politica della Lega. Oggi le nostre preoccupazioni si rivelano fondate”, continua il sindacato.

Femministat aveva fatto sapere che il nome di Blangiardo “risulta inserito nella tavola rotonda intitolata ‘Protezione della vita e crisi demografica’ alla quale prenderà la parola anche il senatore Pillon, estensore del famigerato disegno di legge di ‘riforma’ del diritto di famiglia”. Ecco che “un’assemblea spontanea di lavoratrici e lavoratori dell’Istat ha ritenuto opportuno chiedere direttamente al Presidente di smentire la sua partecipazione ritenendola incompatibile con il ruolo istituzionale da lui rivestito e fortemente lesiva dell’indipendenza e dell’immagine dell’Istituto. Il presidente Blangiardo ha invece confermato e rivendicato la sua presenza a Verona ‘come un qualsiasi privato cittadino che sceglie di andare al cinema o allo stadio'”. Femministat quindi invita “tutte le lavoratrici e i lavoratori a partecipare al presidio, previsto per domani 28 marzo dalle ore 9:30, presso la sede Istat di via Balbo 39 in occasione della visita del Presidente”. Alla protesta si unisce anche l’Usb pubblico impiego.

Insomma, per Blangiardo, varrebbe il medesimo punto di vista manifestato nei confronti dei ministri Salvini, Fontana e Bussetti: chi ricopre cariche di questa tipologia non dovrebbe sposare la causa del Congresso mondiale delle Famiglie.

Ma più in generale da una certa parte politica – che invece non batte ciglio sulle manifestazioni dell’altra sponda, ma che anzi le perora senza se e senza ma – vengono messi all’indice tutti coloro che si schierano per la famiglia tradizionale, tacciati di fascismo, omofobia, maschilismo, razzismo e di voler riportare il paese al medioevo!

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1 Response

  1. SOSinistri ha detto:

    Questa Sinistra che si sente custode della verità, della giustizia, dell’onestà e della competenza, Questa sinistra che pensa di sapere tutto, di comprendere tutto e di spiegarci come funziona il mondo, nonostante le ultime batoste elettorali pensa ancora di poter imporre i suoi dictat urbi et orbi. Io non sono di sinistra e faccio sempre l’esatto contrario di quello che vorrebbe imporci!

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