Scala Mobile e Sistema Retributivo per uscire dalla crisi di salari e pensioni!

Assistiamo, muti e rassegnati, alla crisi del Sistema Italia.

Nello specifico, siamo nel bel mezzo di una terribile crisi che sta travolgendo i salari e le pensioni degli italiani.

Gli stipendi non sono più adeguati da tanti, troppi anni al costo reale della vita: se un litro di latte è arrivato a costare più di 2 euro al litro, uno stipendio medio continua a segnare il passo sui 1.200 euro al mese!

Le pensioni sono state devastate da nefaste riforme, quali la Dini e la Fornero, che hanno massacrato la previdenza a spese dei lavoratori: passando dal retributivo al contributivo si è drammaticamente ridoto l’importo dell’assegno previdenziale e per contro si è innalzata all’inverosimile l’età pensionabile.

Le politiche salariali e le riforme previdenziali degli ultimi decenni, varate con l’intento di contenere la spesa pubblica, si sono rivelate un vero e proprio fallimento.

Da un lato il debito pubblico, invece di diminuire, è schizzato alle stelle, segnando ogni anno record sempre più negativi.

Dall’altro sono cresciute precarietà e povertà: se i nonni, invece di prendersi cura dei nipoti, sono costretti a lavorare fino a 70 anni, non liberano quei posti di lavoro necessari ad occupare i giovani, che rimangono a spasso o emigrano all’estero, impossibilitati a mettere su famiglia, perchè con quei quattro soldi che guadagnano non possono permettersi una casa, nè tantomeno di avere dei figli dal momento che non saprebbero a chi lasciarli!

Il tutto nell’assoluta assenza/indifferenza del Sindacato, che allo stato attuale rappresenta soltanto se stesso e i proprio interessi.

Ma la soluzione alla crisi, la cui ricaduta evidenzia i suoi effetti negativi sull’occupazione giovanile, la natalità, la produttività e il pil del nostro paese, esiste ed è anche molto semplice da trovare, basta guardarsi indietro, senza andare troppo lontano.

Sarebbe, infatti, sufficiente ripristinare la Scala Mobile, per adeguare automaticamente gli stipendi dei lavoratori al costo reale della vita, e tornare al vecchio Sistema Retributivo che calcolava la pensione sugli ultimi stipendi percepiti, quando i lavoratori italiani andavano in pensione ad un’età massima di 65 anni.

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4 Responses

  1. Romolo ha detto:

    Se so mganto tutto e adesso se vonno magna pure le nostre pensioni, ci vogliono mandare in pensione il più tardi possibile nella speranza che schiattiamo prima: MA NOI RESISTIAMO!

  2. SPQR ha detto:

    Ladri di vita!

  3. Alex ha detto:

    Era decisamente meglio quando si stava peggio!

  4. Bea O. ha detto:

    Cambiano le regole in corso senza il parere dei cittadini e dei lavoratori: quando io ho iniziato a lavorare si andava in pensione massimo a 65 anni e la pensione veniva calcolata sugli ultimi 5 stipendi, al netto delle ritenute Inps, la pensione era qualcosina in più dell’ultimo stipendio. Oggi invece… ci danno quattro soldi

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