Renzi: “La tragedia di Giulia ha sconvolto l’Italia”.

di Matteo Renzi. La tragedia di Giulia ha sconvolto l’Italia. E ha colpito tutti noi, soprattutto i ragazzi più giovani. Giulia aveva poco più di vent’anni, la laurea pronta, una vita davanti. Sono oltre cento le donne uccise dall’inizio dell’anno da uomini che non accettavano la fine di una relazione o comunque vivevano il rapporto con la compagna in una logica di possesso e violenza che non è, come scrivono in troppi senza neanche accorgersene, “un eccesso di amore”: il possesso e la violenza sono sempre la negazione dell’amore, non sono mai un eccesso di amore.
Fisiologicamente si è aperto un dibattito nel Paese.
C’è chi attribuisce le colpe alla società, alla scuola, alla cultura. E chiede pene più dure: ne parleremo in Senato mercoledì.
Un Ministro e una rockstar – per la prima volta all’unisono nella loro vita – hanno detto che chiedono scusa “in quanto maschi”: è una tesi che non mi convince per nulla, perché tende a mettere tutti sullo stesso piano annullando la responsabilità dei singoli.
Dall’altro lato c’è chi minimizza e dice che fenomeni del genere sono sempre accaduti non capendo che Giulia non era una statistica ma una ragazza, una donna, una persona. E che dire “è sempre andata così, che vuoi farci” è il commento più drammaticamente cinico e assurdo che si possa fare.
In questa montagna di parole penso che sia giusto che gli uomini facciano sentire la propria voce spiegando che il problema del femminicidio non è un problema delle donne. È un dramma che va affrontato e combattuto tutti insieme, iniziando dal parlare con i propri figli. E soprattutto con i propri figli maschi.
Oggi in copertina del Riformista abbiamo messo questo bigliettino, lo trovate cliccando qui. Il biglietto di un bambino di 11 anni che lascia un messaggio davanti a casa di Giulia con una promessa tanto semplice quanto solenne.
Combattere la logica della violenza e del possesso è una battaglia di tutte e di tutti, non solo delle donne.Domani interverrò in Aula, in Senato, proprio per questo. Non parleranno solo le donne del nostro gruppo: interverrò anche io proprio per sottolineare il valore di questa battaglia da fare tutti insieme. Ma non bastano nemmeno le reazioni a caldo. Questa battaglia va combattuta giorno dopo giorno sul piano educativo. E per farlo ho sempre dubbi quando qualcuno reagisce semplicemente innalzando la pena. È giusto essere severi, ovviamente, contro chi delinque. Ma alzare le pene in questi casi serve più per fare un bel comunicato stampa che non per salvare vite. E noi non vogliamo lavarci la coscienza o prendere tre like sui social per l’ennesimo “giro di vite”: noi vogliamo SALVARLE le vite di queste donne, di queste ragazze, di queste figlie.
A proposito. Condivido un pensiero che mi batte in testa da sabato. In questa drammatica storia ci sono tante persone che emergono nella discussione, sui media, nei racconti delle ultime ore di Giulia. È normale.
C’è una figura che si staglia in modo straordinario nel suo dolore, nel suo silenzio, nella sua drammatica umanità. Si chiama Gino. È un uomo. È il papà di Giulia. Io non riesco a immaginare che cosa stia scavando l’anima di un cinquantenne che ha perso la moglie un anno fa e che adesso si trova davanti a un dolore che non ha paragoni, che non ha confini, che non ha un nome.
Una figlia che muore, all’improvviso. E che muore come è morta Giulia.
Quando ci sono vicende come questa, vedo commentatori e ospiti di talk show che – forti delle loro indubitabili verità e certezze –  fanno intuire che loro hanno già capito tutto.
Io invece non riesco a capire cosa possa esserci nel cuore di Gino. E proprio per questo ascoltando le sue parole, i suoi appelli, il suo messaggio mi viene da dire che chi come il papà di Giulia vive il dolore più disumano e atroce che una persona possa anche soltanto immaginare sta mostrando a tutto il Paese una forza e una grandezza d’animo che penso quasi nessuno di noi potrebbe mostrare in una vicenda analoga. Grazie, signor Gino per questa dimostrazione terribile di umanità e forza.

La politica

Con Lisa Noja abbiamo lanciato una petizione partendo dalla vicenda del piccolo Ettore, morto a 34 giorni perché non gli era stata diagnosticata in tempo la SMA. È una petizione importante, ci tengo molto. Vi prego soprattutto di farla girare a chi non è dei nostri: usciamo dal recinto dei soliti amici con questa proposta perché sulle malattie rare serve l’impegno di tutti. Vi invito davvero dal cuore a far girare questa petizione o l’enews di oggi. Mi raccomando: facciamo girare la petizione. Facciamoci sentire perché veder morire un bambino di 34 giorni per colpa della burocrazia, nonostante la cura ci fosse, è profondamente INGIUSTO.

Ho fatto un discorso di 45 minuti a Maastricht. È lungo, lo so. Ma candidandoci a cambiare l’Europa e volendo parlare di politica, non può bastare un semplice slogan. Chi ha voglia lo ascolti mentre va a correre, mentre va al lavoro in auto, mentre aspetta la metropolitana. Lo consiglio anche in caso di insonnia, potrebbe avere effetti miracolosi: se non contro la burocrazia europea, magari funziona contro l’insonnia! Lo trovate qui.

Ho lanciato un video sull’ipocrisia di Beppe Grillo che sta girando molto. Sta facendo decine di migliaia di visualizzazioni. Mi chiedono: ma perché insisti su Grillo? Io non voglio rivangare il passato: voglio che sia chiaro che cosa è accaduto. Perché la politica italiana tende a cancellare, rimuovere, annullare il passato. E nessuno capisce perché siamo arrivati a questo livello di degrado etico per cui l’attacco personale agli avversari sembra essere l’unica strada per confrontarsi. Noi non siamo così, non lo diventeremo ma non accetteremo mai che quelli come Grillo facciano le vittime.

Sulla legge di bilancio venerdì presenteremo le nostre proposte emendative. E continueremo le nostre battaglie dalla produttività alla fuga dei cervelli, dal bonus diciottenni alla lotta al dissesto idrogeologico. Nel frattempo GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE interverrò in AULA, al Senato sul Question Time interrogando la Presidente Meloni (diretta sulla Rai e sui nostri canali alle 15).

Il silenzio dei media

Continua l’ostracismo dei media. Non ci invitano per parlare di nulla, nemmeno della politica estera su cui forse qualcosa potremmo dire, soprattutto su ciò che sta accadendo in Terra Santa. Ma noi ci siamo abituati. E dunque vi invito a:

–     Darci una mano come volontari per la campagna elettorale con il vostro tempo o con il vostro sostegno economico.

–     Iscrivervi ai canali YouTubeWhastAppInstagramTelegram.

–     Far girare i video che vi sembrano più interessanti o gli articoli che ritenete più utili. Per esempio oggi ho scritto su Pedro Letta ed Enrico Sanchez (non è un errore) sul Riformista: chi ha amici del PD può far leggere volentieri questo articolo che dimostra come proprio il PD abbia regalato Palazzo Chigi alla Meloni. Anche se non hanno il coraggio di ammetterlo.

–     A proposito de Il Riformista. Il giornale continua a crescere. E ricordatevi la prima Giornata del Riformista sabato 2 dicembre a Napoli.

–     Domenica 3 dicembre invece Assemblea Nazionale di Italia Viva.

Un sorriso

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