Putin: No rubli, No gas!?
Putin non ci sta a farsi mettere nell’angolo del ring. Di gettare la spugna non ci pensa affatto. Il suo intento è riprendersi quel prestigio internazionale e quei territori che il cosidetto ‘Ocidente’ ha sfilato all’egida di Mosca inglobandoli nell’Unione Europea e nella Nato.
Da San Pietroburgo, Vladimir Putin lancia la sua minaccia all’Occidente, tornando a sollevare lo spettro di un conflitto allargato ai sostenitori di Kiev. “Se la Russia sarà minacciata, risponderà con mezzi che i suoi avversari non hanno ancora. Se qualcuno dall’esterno intende interferire negli eventi ucraini, porre una minaccia alla Russia, la nostra risposta sarà fulminea. Abbiamo strumenti che nessuno ha e li utilizzeremo, se necessario. Voglio che tutti lo sappiano”, ha avvertito il leader del Cremlino in un discorso ai parlamentari, evocando “minacce geopolitiche” alla Russia.
E così Mosca è passata dalle parole ai fatti, chiudendo i rubinetti del gas alla Polonia e alla Bulgaria ree di non aver pagato le forniture in rubli. Putin lo aveva detto spiegando il suo decreto circa un mese fa e lo ha fatto, è stato di parola. Chiudere la fornitura di gas alla Polonia e alla Bulgaria due paesi ‘ostili’ che oltre a non aver pagato in rubli hanno anche il difetto di far passare dalle proprie frontiere armi, mezzi e rifornimenti per la resistenza ucraina, è un avvertimento a tutti gli altri paesi ‘ostili’.
Ora si tratta di capire se ci sarà l’escalation guardando soprattutto a paesi come Germania e Italia che più di tutti gli altri dipendono dal gas russo. La prova del nove per l’Italia sarà a metà maggio quando sono previsti i prossimi pagamenti. No rubli, No gas!?
L’unica strada per uscire da questa guerra resta quella della diplomazia, che consiste nell’accontentare per quanto è possibile i due contendenti. Tradotto: preservare la sovranità dell’Ucraina in cambio di concessioni territoriali e garanzie sulla sicurezza di Mosca.
La Russia è in difficoltà sul piano militare ma non può tornare indietro. Quindi taglia il gas pur avendo assoluta necessità di venderlo, minaccia ritorsioni contro chi sostiene Kiev, e bombarda da mattina a sera il sud dell’Ucraina, puntando ad occupare e possibilmente annettere quella lingua di terra che arriva al mare. Zelensky può resistere ancora qualche giorno ma presto alzerà bandiera bianca!
Speriamo di non sapere mai che tipo di armi segrete può utilizzare Putin anche contro di noi, ma se lo scopriremo a nostre spese non potremo negare di essercela cercata.