Nessun uomo è un’isola.
Scriveva il poeta, vissuto tra la fine del ‘500 e i primi del ‘600:
Ogni morte di uomo mi diminuisce
perché io sono parte dell’umanità.
Mi chiedo se c’è una relazione tra questa barbarie trasmessa in mondo visione e la quasi totale assenza delle donne dalla scena dell’azione mortifera.
Ancora una volta il dare la morte ha un potere incommensurabile rispetto al dare la vita, al generare.
E penso alla distanza abissale e temo incolmabile tra la nostra e la loro cultura.
Basti pensare a Dante che pone al centro della vicenda del pellegrino ben tre figure femminili: Beatrice, Santa Lucia e Maria, madre di Gesù.
Non si arriva al Paradiso, al Bene assoluto se non attraverso la mediazione e la guida della donna.
La nullificazione dell’essere femminile, la sua completa sottomissione e insignificanza è forse la chiave per capire la riduzione allo stato ferino di questi terroristi che celebrano l’assassinio e la morte.
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