Ma quale sobrietà, io sono indignato!

di Guido Occelli. Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Governo, Capo della Protezione Civile e Responsabile per la Ricostruzione chiedono sobrietà e di astenersi da polemiche su quanto sta accadendo in questi giorni. In buona sostanza i principali responsabili della totale insufficienza e incapacità operativa, nell’affrontare un’emergenza ampiamente annunciata,
quale le abbondanti nevicate nelle zone terremotate previste in ogni notiziario meteo, vorrebbero non essere sollecitati, criticati e se necessario accusati di colpevole incapacità, oggettivamente sotto gli occhi di tutti e alla luce dei fatti. Non posso raccogliere questo invito alla sobrietà, al contrario voglio dare voce ai tanti, tantissimi, alcuni esterrefatti spettatori come me, ma ancor più a chi sta pagando a caro prezzo sulla propria pelle, l’incapacità di pretendere il giusto soccorso e assistenza, degna di un paese evoluto e civile. Come già detto le abbondanti nevicate erano ampiamente previste proprio nelle zone indebolite e fragili dei terremoti di agosto e ottobre. Sono settimane che seguiamo sui social, post di cittadini che denunciano lo stato di totale abbandono e indifferenza, animali morenti di stenti, aree vastissime senza elettricità in condizioni climatiche proibitive e tanto altro. E tutto questo in zone che dovrebbero essere attenzionate con il massimo dell’efficienza e sensibilità da parte di quelle istituzioni che oggi chiedono a gran voce la nostra sobrietà nel valutare il loro operato. Come possiamo giudicare l’operato, se pur in condizioni estreme, del fornitore di energia che da settimane lascia senza elettricità intere zone più o meno isolate a temperature invivibili. Come possiamo giudicare un sistema di prevenzione che lascia accumulare quasi tre metri di neve sulle principali strade di accesso o fuga, per poi accorgersi di non avere mezzi atti a rimuovere tale massa. Come possiamo giudicare l’operato di un sistema di soccorso che mette con estremo ritardo in campo un mezzo per aprire la via verso una disgrazia come una slavina che ha seppellito un albergo con trenta vittime, per poi rimanere senza carburante in mezzo al nulla. E tanto, tantissimo altro. Dire che sono indignato è un eufemismo e non mi sento di attribuire o recepire nessuna giustificazione nella colpevole inefficienza di chi chiede oggi sobrietà. E non credo di essere il solo. Onore e vicinanza a chi è vittima di questo sistema da terzo mondo e a chi si sta adoperando sul campo nei soccorsi con mezzi spesso inefficienti e una catena di alto comando miope e incapace.

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