L’urlo di madre terra contro il capitalismo!

di Maria Pia Caporuscio. Lottare contro la classe politica corrotta è soltanto la punta dell’iceberg, quello che per davvero è necessario combattere è proprio questo sistema capitalistico. Questa oscena creatura chiamata “capitalismo” nata dalla coscienza malata e immorale di quei soggetti senza scrupoli, che han fatto dell’arricchimento la propria ragion d’essere, deve finire! Questo flagello che da troppi anni sta avvelenando l’esistenza degli uomini sulla terra ha prodotto e continua a produrre danni incalcolabili per la qualità di vita di milioni di creature. Assoggettare gli esseri umani al profitto non è soltanto immorale, ma criminale!
Questi esseri, forti della necessità degli uomini di procurarsi il cibo, si sono arrogati il diritto di schiavizzarli in cambio di un misero salario, che genera per essi ricchezze sproporzionate. Ma l’arricchimento senza misura non sazia la loro sete, a nulla è servito ai lavoratori l’introduzione di macchinari per agevolare la loro fatica, no! I macchinari servono per produrre al posto dei lavoratori che vengono licenziati e costringere chi resta a produrre di più, con meno diritti, meno salario, meno ore di riposo. Non ancora contenti si accaniscono a produrre sempre più, depredando il pianeta delle risorse necessarie a mantenere l’armonia nell’universo. Però mentre gli uomini, sfiniti, umiliati e sottomessi non osano ribellarsi per la paura di perdere anche quel poco concesso loro, la natura al contrario, non li teme affatto. La natura sa ribellarsi e quando deciderà di farlo, nessuno potrà mai più tornare indietro. Stanno ‘consumando’ il pianeta per produrre sempre più merci, che si deteriorano nei magazzini perché più nessuno è in grado di acquistarle. Hanno fatto del ‘mercato’ il loro dio e per ottenere questo, hanno creato un mondo di miserabili: in molte parti di questo pianeta si muore di fame prima di aver raggiunto dieci anni. Inutili risultano le urla disperate di una popolazione oramai agonizzante, a nulla servono i suicidi di piccoli imprenditori ingoiati dalle multinazionali, a nulla servono i lamenti di madre Terra che implora pietà per le violenze costretta a subire. Sono sordi e continuano imperterriti, l’arrembaggio del pianeta e della vita dei suoi abitanti. Necessita “disintegrare questo capitalismo” e tornare a produrre lo stretto necessario alla sopravvivenza, tornare ad amarla la Terra che ci ha visti nascere, a rispettarla e rispettare la vita. E’ contro questo sistema che si devono indirizzare le lotte. E’ contro il capitalismo che necessita schierarsi, perché soltanto cancellando questo lugubre sistema, che si porrà fine al requiem del nostro povero pianeta.

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