La favola metropolitana secondo la quale Draghi al Quirinale sarebbe una ‘minaccia’ per la democrazia.

Tutti vogliono Mario Draghi al Quirinale, dall’ultimo degli italiani al primo cittadino del mondo che conta.

Tant’è che se fossero stati chiamati gli italiani ad eleggere il Presidente della Repubblica, Mario Draghi sarebbe stato eletto in un solo giorno!

Ma a non volerlo al Quirinale sono proprio loro, i poltici.

La ‘favola metropolitana’ che hanno messo in giro, per giustificare la non elegibilità di SuperMario alla presidenza della Repubblica, sarebbe quella secondo la quale la sua presenza a Palazzo Chigi è fondamentale per uscire dalla crisi economico/sanitaria.

Qundo, invece, lo stesso Premier ha ribadito che ormai la strada per uscire dalla pandemia e per investire i soldi del Pnrr è tracciata e che chiunque prenderà il suo posto a Palazzo Chigi sarebbe in grado di percorrerla.

Un altro punto ostativo all’elezione di Draghi al Quirinale, sarebbe la stabilità dell’attuale maggioranza di governo che soltanto lui è in grado di garantire.

Qundo, invece, sono proprio i partiti ad ostacolarne l’azione di governo con i loro veti e i loro interessi di parte.

E poi ancora, Draghi non andrebbe bene per il Quirinale perchè la sua eventuale salita al Colle determinerebbe un processo di trasferimento del potere esecutivo da Palazzo Chigi al Quirinale. Insomma, un vero e proprio pericolo per la democrazia italiana, dacchè un tale accentramento del potere – sempre secondo la loro favoletta – renderebbe le prossime elezioni politiche un inutile rituale, visto che al vincitore resterebbe solo un potere virtuale: il governo, infatti, rimarrebbe sotto l’egida di un Capo dello Stato dello spessore e dell’autorevolezza di Mario Draghi.

Ma questa non è altro che un’ammissone di colpa e di incapacità della politica a governare il paese, la stessa che ha portato Mario Draghi a Palazzo Chigi.

Quando, invece, le uniche e vere minacce alla nostra democrazia vengono proprio da loro, da questi partiti, da questi politici che non riescono a trovare una soluzione neppure all’ovvietà che… uno più uno, fa due!

La verità è un’altra.

Lorsignori non vogliono Draghi al Quirinale perchè è il migliore di tutti, il primo della classe.

Un esempio da seguire. Ma che, proprio per questo, sarebbe meglio toglierlo di mezzo, per non averlo sempre lì, presente, davanti agli occhi, per altri sette anni!

 

You may also like...

24 Responses

  1. Anonimo ha detto:

    28 GEN 2022 COME FINIRÀ? È TUTTO GIÀ SCRITTO
    Inserito alle 12:06h in Nuovo Ordine Mondiale da Redazione 0 Commenti
    di Ilaria Bifarini (*)

    Come abbiamo visto nell’analisi del Grande Reset, lo strumento analitico e previsionale prediletto dalle élite è rappresentato dalle cosiddette simulazioni, studi che ipotizzano possibili scenari futuri, per lo più catastrofici, la reazione delle popolazioni ad essi e le soluzioni messe in campo dai poteri decisionali. A portare avanti tali analisi sono generalmente i club elitocratici sovranazionali, coadiuvati da centri di ricerca accreditati, università e società di consulenza.

    Tra i più attuali annoveriamo sicuramente Event 201, organizzato dalla Bill and Melinda Gates Foundation con il Word Economic Forum e il John Hopkins Center for Heath Security, che pochi mesi prima dell’avvento del Covid aveva riprodotto l’evolversi una crisi pandemica del tutto analoga, o CyberPoligon, la simulazione di un attacco cibernetico patrocinata dal Forum di Davos.

    A rispecchiare maggiormente i tempi che stiamo vivendo, come un’omologia davvero impressionante, è senza dubbio lo scenario immaginato dalla Fondazione Rockefeller nel maggio 2010, chiamato niente meno che “Lockstep Scenario“.

    Ne riportiamo la traduzione:

    “Nel 2012, la pandemia che il mondo aspettava da anni è alla fine è arrivata. Diversamente dal H1N1 del 2009, questo nuovo ceppo di influenza, portato dalle anatre selvagge, è stato estremamente violento e letale. Persino le nazioni meglio preparate alla pandemia sono state rapidamente travolte, quando il virus ha invaso il mondo, contagiando circa il 20% della popolazione globale, e uccidendo 8 milioni di persone in soli sette mesi, in maggioranza giovani adulti sani. La pandemia ha avuto anche un effetto letale sulle economie: il movimento internazionale, sia di persone che di beni, si è improvvisamente bloccato, indebolendo industrie come quella del turismo, ed interrompendo le catene globali di rifornimento. Persino a livello locale, negozi e uffici normalmente pieni di attività sono rimasti improvvisamente vuoti. La pandemia ha colpito tutto il mondo, ma ha fatto vittime in maniera sproporzionata soprattutto in Africa, nel Sud Est Asiatico e in America Centrale, dove il virus si è sparso con la rapidità del fuoco in assenza di protocolli ufficiali per contenerlo. Ma persino nei Paesi più sviluppati il contenimento è stato un grosso problema. La politica iniziale degli Stati Uniti di “scoraggiare vivamente” i cittadini dal viaggiare in aereo si è dimostrata letale per la sua troppa indulgenza, ed ha accelerato la diffusione del virus, non solo negli Stati Uniti ma anche oltre frontiera.

    Nonostante tutto, alcuni Paesi se la sono cavata meglio, in particolare la Cina: la rapida imposizione da parte del governo cinese di una quarantena obbligatoria per tutti i suoi cittadini, accompagnata dalla chiusura ermetica istantanea di tutte le sue frontiere ha salvato milioni di vite, fermando la diffusione del virus molto prima che in altri Paesi, e permettendo in seguito un più rapido recupero.

    Il governo cinese non è stato l’unico a prendere misure estreme per proteggere i propri cittadini dal rischio del contagio. Durante la pandemia, diversi leader nazionali hanno fatto pesare la propria autorità e hanno imposto regole e restrizioni severissime, dall’obbligo di portare mascherine al controllo della temperatura corporea all’ingresso di spazi comuni come le stazioni o i supermercati. Anche dopo la fine della pandemia, questo controllo autoritario sui cittadini e sulle loro attività è continuato, e si è addirittura intensificato. Al fine di proteggersi dalla diffusione dei crescenti problemi globali – dalle pandemie al terrorismo transnazionale, dalle crisi ambientali all’aumento della povertà – diversi leader nel mondo hanno stretto ancora più fortemente il pugno del potere.

    Inizialmente il concetto di un mondo più controllato aveva ricevuto grande accettazione ed approvazione. I cittadini erano disposti a cedere parte della propria indipendenza e della propria privacy a governi più paternalistici, in cambio di maggiore sicurezza e stabilità. I cittadini erano più tolleranti e perfino desiderosi di ricevere direzione e controllo dall’alto, e i leader nazionali ebbero così mano libera nell’imporre l’ordine nel modo in cui preferivano.

    Nei Paesi più sviluppati questa accresciuta forma di controllo si concretizzò in vari modi: identità biometrica per tutti i cittadini, ad esempio, unita a regole più severe per le industrie ritenute vitali per l’interesse nazionale. In molti Paesi sviluppati questa cooperazione forzata, insieme a nuove regolamentazioni ed accordi, ha portato lenta- mente a restaurare l’ordine, e – cosa molto importante – la crescita economica. Nel mondo in via di sviluppo invece le cose sono andate molto diversamente. L’autorità dall’alto ha assunto diverse forme in Paesi differenti, a seconda del calibro, delle capacità e delle intenzioni dei loro leader”.

    Il documento prosegue spiegando come il divario tecnologico fra i Paesi avanzati e quelli in via di sviluppo si sia allargato, nonché la chiusura nazionalistica e le ritorsioni tra i vari Paesi.

    Fondazione Rockefeller
    Qual è l’epilogo previsto dalla simulazione, l’esito del lungo regime basato sul controllo delle masse ai fini sanitari?

    Intorno al 2025 la gente cominciava a mal tollerare questo pesante controllo dall’alto, nel quale erano sempre i leader a fare le scelte per tutti. Dovunque gli interessi nazionali si scontrassero con quelli individuali nascevano conflitti. Sporadiche proteste diventarono sempre più organizzate e coordinate, man mano che i giovani, scoraggiati nell’aver visto le proprie possibilità svanire nel nulla – soprattutto nei Paesi in via di sviluppo – sollevavano disordini civili. Nel 2026 una protesta popolare in Nigeria abbatté il governo, accusato di nepotismo e di corruzione. Persino coloro che apprezzavano la maggiore stabilità e prevedibilità di questo mondo iniziarono a sentirsi a disagio, imbrigliati dall’enorme quantità di regole e limitati dai confini nazionali. Si sentiva nell’aria che prima o poi qualcosa avrebbe inevitabilmente sconvolto il rigoroso ordine per stabilire il quale i governi del mondo avevano così duramente lavorato.

  2. Anonimo ha detto:

    O magari, come diceva il filosofo Gunther Anders, sanno bene che “per soffocare in anticipo ogni rivolta basta creare un condizionamento collettivo così potente che l’idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente agli uomini”.

  3. Uto ha detto:

    Non è straordinario vedere tutti coloro che cercavano di dare a bere al pubblico la balla di Draghi “sovranista” nel 2020-2021 fare retromarcia e far finta di non avere mai appoggiato Draghi? Per sapere chi sono tutti coloro che si sono prestati a questa campagna disinformativa basta andare a scavare nei tweet e negli articoli di pochi mesi fa. Le persone che oggi si appuntano la (falsa) medaglia della libertà sono le stesse che ieri srotolovano il tappeto rosso all’uomo del Britannia e al conseguente omicidio economico e sociale dell’Italia

  4. Anonimo ha detto:

    Il voto per Mattarella segnala anzitutto che la frustrazione supera i livelli di guardia. Se non vogliono farsi travolgere, i leader debbono darsi una mossa. Ma c’è dell’altro. Agli occhi dei «peones» che lo votano, contravvenendo agli ordini di scuderia, il presidente uscente è la stabilità politica fatta persona, l’unica figura in grado di coprire le spalle a Mario Draghi e di garantire che la legislatura arrivi alla sua conclusione.”

    Il bluff dei partiti continua a svelarsi giorno dopo giorno. Tutti sin dal principio avevano come unico vero obbiettivo quello di giungere ad un Mattarella bis. Ciò che stiamo vedendo in questi giorni non è null’altro che una patetica farsa. Con ogni probabilità i partiti arriveranno a ridosso della scadenza del mandato di Mattarella che termina il 3 febbraio. Una volta giunti a quella data i partiti chiederanno a Mattarella di restare per sbloccare un impasse istituzionale concordato. Una cosa è certa. Dopo la fine di questo teatrino, Draghi non resterà ulteriormente a palazzo Chigi. La partita del Quirinale metterà fine allo status quo e accelererà il disfacimento della Repubblica della NATO e della classe politica di capitani di ventura che ha trascinato l’Italia in questo abisso.
    https://www.lastampa.it/politica/2022/01/28/news/tentazione_mattarella_ma_per_convincerlo_serve_un_appello_corale_dei_partiti-2842597/
    La Stampa
    Tentazione Mattarella, ma per convincerlo serve un appello corale dei partiti
    Ieri oltre 160 preferenze per il Capo dello Stato, cresce la frustrazione tra i grandi elettori

  5. vera rm ha detto:

    La sinistra continua a porre veti nei confronti dei nomo proposti dal centrodestra: il fronte giallorosso si è detto contrario alla carta Casellati, figura femminile e seconda carica dello Stato. A questo si aggiunge che Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza hanno disertato l’incontro con Matteo Salvini: il leader della Lega aveva chiesto un vertice tra i partiti di maggioranza prima del quinto voto di questa mattina.
    Alla fine dovranno votare tutti quanti, zitti e chiotti, Mario DRAGHI.

  6. mario 1956 ha detto:

    Alla fine della giostra i partiti dovranno tornare in ginocchio da DRAGHI.

  7. C.I. ha detto:

    “Dopo Casellati non resta che Mario Draghi”. Lo dichiara Luigi Brugnaro, leader di Coraggio Italia.

  8. Teresina ha detto:

    Quirinale, la quinta votazione per eleggere il presidente della Repubblica: ancora fumata nera, Casellati non ha il quorum.
    Il quorum necessario per essere eletti è pari a 505 voti.
    Casellati si ferma a quota 382 voti. Gli astenuti sono stati pari a 406.

  9. Bea'77 ha detto:

    La classe politica è questa.
    Dopo 4 votazioni non ha ancora eletto il Presidente della Repubblica.
    Rimangono questi, tendenzialmente inadatti, lo erano prima, lo sono ora.
    Mario Draghi è semplicemente stata una parentesi positiva nel nulla.
    Non lo vogliono al Quirinale perchè è troppo preparato per loro.

  10. Maurizio C. ha detto:

    Se Salvinimi mette in campo la Casellati non è per bruciarla, avrà assicurazioni di voti M5S (quelli di
    Giuseppe Conte) e prova il colpaccio. Sa che se gli riuscisse andremmo subito a elezioni e con
    Giorgia Meloni punta a vincerle. È un azzardo pericoloso ma calcolato.

  11. lorenza ha detto:

    queste elezioni assomigliano sempre di più ad un match tra pugili di scarso valore

  12. Giacomo-TO ha detto:

    E se anche oggi dovesse essere fumata nera domani le votazioni si terranno alle 9.30 ed alle 16.30.
    In ogni caso, tra una votazione e l’altra deve restare una pausa di un’ora e mezza per la sanificazione dell’Emiciclo.

  13. mariotto s. ha detto:

    Chi la spunterà, però, è ad ora impossibile a dirsi. Maria Elisabetta Casellati verrà votata dal centrodestra al primo scrutinio. Difficile che la spunti. In campo ovviamente i nomi di Mario Draghi, Sabino Cassese, Elisabetta Belloni, oltre a Giuliano Amato e Pierferdinando Casini. L’esito del primo voto influirà moltissimo sul secondo voto: tutto graviterà in base a quanti voti prenderà la Casellati e alle indicazioni che arriveranno dal segreto dell’urna.

  14. VotoPdR ha detto:

    Ufficiale, i capigruppo di Camera e Senato hanno stabilito che oggi, venerdì 28 gennaio, si terranno due voti per il Quirinale in una sola giornata. Una decisione che aleggiava nell’aria da ieri, rimandata da più giorni.
    La prima votazione si terrà alle ore 11:00.
    La seconda votazione alle ore17:00, dunque l’esito lo si avrà intorno alle 22.

  15. Anonimo ha detto:

    l governo Draghi: “Comunque vada è già in crisi”, prevede il sindaco di Benevento sull’elezione del presidente della Repubblica alla Camera: “Una soluzione per smuovere questo impasse ci sarebbe e cioè andare al voto. Si vada al voto e che vinca il migliore”

    Eancora, dice il leader di Noi di Centro: “Hai due posti e due nomi, Draghi e Casini: io giocherei su questi due forni e sui ministeri”. È il “consiglio” che Mastella riferisce ai cronisti di Montecitorio di voler dare ai leader dei partiti maggiori che stanno trattando per l’elezione del presidente della Repubblica.

  16. Anonimo ha detto:

    I medici dell’ospedale di Lavagna sapevano che Camilla Canepa, la 18enne morta dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid, aveva fatto Astrazeneca. Questo è quanto emerso dalle audizioni del personale sanitario fatte dai pubblici ministeri Francesca Rombolà e Stefano Puppo insieme al procuratore Francesco Pinto, che stanno indagando sulla morte della studentessa avvenuta lo scorso 10 giugno dopo essere stata colpita da una trombosi. Camilla era stata vaccinata durante un open day.I pubblici ministeri avevano convocato i medici per verificare il motivo per cui all’interno della cartella clinica del primo ricovero della 18enne non fosse stato indicato che la giovane aveva ricevuto il siero prodotto dall’azienda farmaceutica anglo-svedese Astrazeneca. I genitori della ragazza avevano asserito che al momento del primo accesso in ospedale era stata data questa informazione al personale sanitario. Inoltre, dalle indagini era emerso che Camilla inviò un messaggio sul cellulare a un amico informandolo che era trattenuta nella struttura ospedaliera proprio a causa del vaccino.Resta però ancora da chiarire perché non sia stato scritto all’interno della cartella clinica che Camilla aveva ricevuto il siero Astrazeneca. La mancata indicazione della vaccinazione sarebbe un dettaglio molto importante, se non addirittura cruciale. Intanto è stato chiesto un supplemento di indagine al medico legale Luca Tajana e all’ematologo Franco Piovella. I magistrati invieranno ai consulenti quanto è emerso dalle sommarie informazioni dei medici.

    Già si sapeva
    Camilla aveva ricevuto la somministrazione del vaccino il 25 maggio e il 3 giugno si era recata all’ospedale di Lavagna a causa di un fortissimo mal di testa accompagnato da fotosensibilità. Il giorno seguente la ragazza era stata dimessa, dopo essere stata sottoposta a una tac fatta senza mezzo di contrasto, nonostante le piastrine fossero in forte calo. Il 5 giugno la 18enne era tornata in ospedale in condizioni ormai disperate per una trombosi al seno cavernoso. I medici avevano quindi deciso di trasferire la paziente al policlinico San Martino di Genova, dove era stata operata alla testa. Camilla morì però il 10 giugno. Nel secondo accesso all’ospedale di Lavagna la vaccinazione era stata segnalata. Ricordiamo che a maggio vi erano già le prime linee guida sulle reazioni avverse al farmaco e anche quelle per diagnosticare la Vitt, ovvero la sindrome da vaccino. Queste indicazioni prevedevano, tra i vari accertamenti, anche di procedere con una tac con liquido di contrasto, che alla giovane non è stata fatta.

  17. Anonimo ha detto:

    Siamo sicuri che al ministero della Salute conoscano bene le regole europee e le indicazioni che vengono date dall’Ecdc per contrastare la pandemia? Il dubbio viene leggendo un recente verbale dell’Health Security Commitee, ovvero la riunione dei rappresentanti dei vari dicasteri della sanità dei Paesi membri dell’Unione europea.

    Siamo al 5 gennaio 2022, ovvero i giorni in cui il governo sta pensando di introdurre l’obbligo vaccinale per i 50enni e la curva dei contagi è in rapida salita. Al centro della discussione la diffusione di Omicron in Europa che sta velocemente soppiantando la variante Delta. “La gravità della malattia nei pazienti con Omicron sembra essere inferiore negli individui rispetto a quelli infetti da Delta – si legge nel resoconto di Ecdc – Secondo le prove attualmente disponibili, le dosi di richiamo aumenteranno la protezione contro gli esiti gravi causati dalla variante Delta e si prevede che aumenteranno la protezione contro la variante Omicron”. Gli esperti passano poi a ragionare sulle misure di quarantena e isolamento. L’Ecdc ha delle sue linee guida e lo ricorda ai partecipanti, ma è consapevole che Omicron cambia le carte in tavola: il numero delle persone in isolamento cresce, quelle in quarantena come contatti stretti pure, quindi il rischio di un “lockdown di fatto” c’è. Ribadisce però che “l’attuale guida per il tracciamento dei contatti rimane pertinente” e invita gli Stati a considerare “un approccio più pragmatico, anche se basato sulla scienza”, magari prevedendo di “ridurre i requisiti di quarantena per i soggetti non vaccinati a 5 o 7 giorni (più un test negativo) e liberando prima possibile i vaccinati.

    A quel punto, dopo alcuni interventi di altri Paesi, si alza in piedi il rappresentante italiano per far presente che il Belpaese “sta incontrando difficoltà con un personale sanitario esposto al Covid-19”. Gli ospedali sono in affanno, medici e infermieri sono sempre a contatto coi positivi. “L’Italia – continua il nostro ministero – vuole applicare misure più flessibili per questo gruppo specifico a causa della carenza di personale, ma c’è un grande rischio se si consente loro di andare al lavoro ed eventualmente di essere contagiosi”. Non essendo presenti non possiamo sapere se alla riunione sia calato il gelo. Di certo si sa dal resoconto finale che l’Ecdc a questa affermazione dell’Italia risponde con una indicazione secca, quasi una tirata di orecchie, facendo notare che è già “stata pubblicata una linea guida di isolamento separata per gli operatori sanitari”.

    Il bello, o il brutto, è che le linee guida non risalgono a due giorni prima. Ma al 9 febbraio del 2021, ovvero quasi un anno fa. Il report si intitola “Infection prevention and control and preparedness for Covid-19 in healthcare settings”. E a leggere bene già prevedeva misure speciali per i sanitari immunizzati. “Nel prendere decisioni sui requisiti di quarantena per gli operatori sanitari vaccinati che hanno avuto contatti con casi di COVID-19 senza DPI raccomandati – si legge – le autorità sanitarie dovrebbero tenere conto di fattori come l’attuale pressione sul sistema sanitario, inclusa la carenza di personale, la probabile protezione del personale vaccinato, data la prevalenza di potenziali COV di fuga, il tipo di vaccino ricevuto e le risorse diagnostiche di laboratorio”. Cosa bisognerebbe fare? Lasciare a casa i sanitari, magari per 14 giorni ad automonitorarsi, dovrebbe essere considera solo una “misura precauzionale”. E soprattutto “questo periodo può essere ridotto dall’evidenza dei risultati dei test RT-PCR negativi per SARS-CoV-2”. Come a dire: se volete far lavorare i sanitari “contatti stretti”, si può fare. Lo sapete dal febbraio 2021.

  18. Anonimo ha detto:

    La legislazione partorita in tempo di Covid è basata sui DPCM semplici atti amm.vi. Una legislazione incostituzionale a detta di molti giuristi, una legislazione che è una profonda ferita ai valori costituzionali. La magistratura, la corte cost.le, il Capo dello Stato, sono rimasti silenti sulla questione, e questo è preoccupante, molto preoccupante. Nel frattempo è cresciuta la insofferenza nel Paese di quanti non hanno piegato la testa e la schiena accettando supinamente, una legislazione liberticida.
    Conte&Draghi passeranno alla Storia per aver guidato l’Italia con metodi poco ortodossi per quanto riguarda la Costituzione: DPCM a go go, marginalizzando il ruolo del Parlamento, interessato a conservarsi la poltrona, visto l’alto numero di MIRACOLATI causalmente finiti in Parlamento. Il Grillo parlante che doveva rivoluzionare il sistema italiano, si è arenato ed ora ha cose assai più serie alle quali pensare.
    Mentre dalla mattina alla sera non si fa che parlare di Covid, milioni e milioni di italiani, rischiano di perdere la casa ed il lavoro.
    I morti sul lavoro non fanno + notizia, morire sul lavoro in Italia è una costante alla quale la politica che ci ritroviamo non è in grado di porre un freno. Come se non bastasse ci ritroviamo a dover subire ogni santo giorno SBARCHI di centinaia e centinaia di poveretti che sperano di trovare in Italia, quello che non hanno nemmeno MILIONI di italiani: un futuro, una casa, un lavoro. Completa il quadro la criminalizzazione dei NOVAX unicamente colpevoli per non voler farsi vaccinare: questi NOVAX diventanoi untori, colpevoli e violatori della legge. SE non manderemo a casa questo governo incapace ed imbelle si prospettano tempi durissimi per la nostra LIBERTA’.

  19. Anonimo ha detto:

    Lo squallore, la povertà, il degrado della nostra classe politica, emerge impietosa in questi giorni nei quali si dovrebbe eleggere il Capo dello Stato. Mentre il Paese sprofonda in una crisi economica e sociale, la classe politica che siede in Parlamento (stipendi e benefit da NABABBI) si affronta senza esclusione di colpi per eleggere l’inquilino del Quirinale (corazzieri e fasto monarchico da far invidia alla corte inglese). I partiti lontani anni luce dai bisogni del Paese, si combattono per mandare al Quirinale il loro uomo che per 7 anni dovrebbe influenzare la politica. Una politica sempre più distante dai bisogni dei Cittadini:Casa – lavoro – assistenza.
    Oramai è evidente che in Italia da molto tempo la DEMOCRAZIA ha lasciato il posto alla partitocrazia interessata ai posti di potere dalla Rai alle fondazioni bancarie, il sottogoverno non è un caso lo hanno inventato i democristiani. Questa Repubblica nata nel 1948 è oramai logora e logorata da anni di scandali, corruzione, tangenti ecc.
    Le retribuzioni e le pensioni di milioni di ITALIANI sono ferme agli anni 80\90, mentre il costo della vita nel corso degli anni è aumentato. Le uniche retribuzioni che sono sempre salve sono quelle dei parlamentari e dei consiglieri regionali.
    Questo modello partitocratico è MARCIO, MARCIO fino al suo midollo. SE quanto prima non andremo a votare per eleggere un nuovo Parlamento (fortunatamente ridotto numericamente) dovremo ancora essere COMANDATI da un esecutivo illiberale, guidati da un banchiere che è lontano anni luce dai bisogni della povera gente.

  20. Pio Ce ha detto:

    Oggi alle 11 la quinta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica.
    I grandi elettori del centrodestra voteranno il presidente del Senato – Elisabetta Casellati – alla chiama di stamattina: lo ha deciso il vertice dei leader.
    M5s, Pd e Leu: orientamento per scheda bianca, ma anche valutazioni su candidature alternative.

  21. Anonimo ha detto:

    Potrà sembrare “strano” ma milioni di ITALIANI (minoranza mica tanto!) oltre a essere NOVAX sono contrari al nonno Mario.
    Negli USA, il movimento NOVAX ha acquisito artisti famosi.
    L’operazione COVID decisamente bene orchestrata, ha sottovalutato un piccolo particolare: Esistono ancora persone in grado di dire NO e di restare con la schiena dritta, anche a costo di dover soffrire discriminazioni ed insulti.
    Il piano di sottomissione al pensiero unico, si è scontrato con milioni di persone capaci di dire NO a vaccini, tamponi ed a tutta la kafkiana burocrazia COVID, burocrazia che si è aggiunta alle tante burocrazie che ci sono nella povera Italia.
    Grillo ha preparato una farlocca rivoluzione, propedeutica all’avvento del Conte e successivamente del Draghi, uomo illuminato che il mondo di invidia, basta vedere il disastro immigrazione per vedere come Draghi nella realtà affronta i problemi.
    DRAGHI ha sottovalutato e continua a sottovalutare la RESISTENZA DEMOCRATICA dei NOVAX. Milioni di persone che nonostante le limitazioni liberticide imposte dal Draghi, continuano a dire NO a questo modo di governare.
    La Repubblica non è fondata su vaccini-tamponi-green pass.
    La Repubblica è fondata sul LAVORO, LAVORO che purtroppo in Italia manca e quando non manda provoca morti.
    Le retribuzioni e le pensioni sono ferme dagli anni ’90 ma pare che alla triade sindacale questo piccolo particolare sfugga.
    DRAGHI non andrà al Quirinale, i partiti non sono stupidi a tal punto. Draghi al Quirinale vorrebbe dire 7 anni di tutela draghiana sulla politica, politica che dovrebbe seguire i diktat del nonno Mario.
    I partiti iniziano ad essere stanchi di essere sotto tutela dell’uomo del Britannia.
    I problemi del Paese sono troppi e Draghi non è assolutamente in grado di risolverli anche lo volesse, ostaggio qual è di una coalizione di governo decadente ed attenta solo alla conservazione della poltrona fino a fine mandato.
    Lavoratori e pensionati, stremati da una inflazione che rialza la testa, e da retribuzioni e pensioni che attendono da sempre un allineamento al costo della vita non ne possono più.
    Penso alla fine dell’impero bizantino, dove si continuavano ad organizzare feste, senza capire che il collasso era prossimo, questo governo e questo sistema sta collassando ed il pericolo è che faccia collassare l’economia, nel frattempo i parlamentari, pasteggiano nei ristoranti di Camera e Senato con pochi euro alla faccia di chi muore di fame

  22. Elmo ha detto:

    “Io dubito che con la modalità di conteggio dei decessi nel report Covid giornaliero avremo una riduzione del numero di morti per Covid. Scenderanno quelli per polmonite da Covid perché ci sarà un esaurimento della malattia, ma credo che purtroppo con questa modalità di refertare i decessi difficilmente vedremo una riduzione. Con tutte le persone asintomatiche con Covid che entrano in ospedale per altre questioni, e che possono anche andare incontro a un evento avverso fatale e l’età media lo dimostra, difficilmente i decessi potranno scendere. O cambiano la modalità di refertazione e diamo un ‘ruolo’ al Covid se ha contribuito all’ospedalizzazione e al decesso, oppure non ne usciamo”, conclude Bassetti.

  23. Remo ha detto:

    Matteo Bassetti continua nella sua campagna di informazione sul Covid. “Nel mio reparto da due mesi non c’è un decesso per Covid”, rivela il direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova. “Le persone vaccinate contro Covid, ma con pluripatologie e anziane, una volta ricoverate non muoiono di Covid ma di altri problemi legati a un accesso ospedaliero per altre cause. E’ quello che vedo accadere nel mio ospedale, dove c’è una riduzione negli ultimi tre mesi dei decessi Covid”.”In Liguria ci sono numeri ancora alti per i morti Covid. Può accadere che se hai un’età elevata, 90-95 anni, ed entri in ospedale per altre patologie e, poi, scopri di essere positivo asintomatico, anche se hai doppia o tripla vaccinazione contro Covid, c’è il rischio di non farcela. Ma la causa del decesso non è il virus. Il problema è che questi casi finiscono nel conteggio dei decessi del bollettino, mentre non dovrebbe essere così e questo andrebbe rivisto”, svela ancora il professore.

  24. Anonimo ha detto:

    È Augusta il porto assegnato a Geo Barents per fare sbarcare quasi 500 migranti. Finisce così il braccio di ferro tra la nave di Medici Senza Frontiere e il governo Italiano dopo il marcato pressing esercitato da circa una settimana. E come sempre le Ong dimostrano di avere il braccio più forte del nostro.

    La Geo Barents vuol sbarcare quasi 500 migranti: scatta il pressing sull’Italia
    Il via libera è arrivato nella tarda mattina di oggi da parte del ministero dell’Interno. Informate prefettura e questura di Siracusa della decisione emessa dal ministro Luciana Lamorgese, ecco che si è messa in moto la macchina organizzativa dell’accoglienza. Non appena la nave attraccherà al porto questo pomeriggio, sarà messo in atto il protocollo sanitario in materia di prevenzione Covid: i migranti verranno sottoposti a tampone antigenico e, una volta completata questa fase, verranno trasferiti a bordo della nave quarantena. I minori non accompagnati invece verranno accompagnati nei centri di accoglienza. Poi, le procedure di identificazione dei nuovi arrivati dentro l’ufficio Immigrazione della questura.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *