L’ultima tendenza viene da oltreoceano e riguarda nonni e pensionati che si fanno tatuare alla nascita del nipote o in ricordo di un caro estinto. Così è sempre più comune negli Stati Uniti fare il primo tatuaggio a 60 anni. I figli del baby boomers sono diventati nonni ma non hanno cambiato sogni e passioni. L’America invece è cambiata e se una volta farsi una tatuaggio non era visto di buon occhio, ora nonni e nonne, pensionati e pensionate, per la prima volta, si fanno imprimere sulla pelle disegni e simboli indelebili. I veterani hanno solo l’imbarazzo della scelta. E così vanno per la maggiore fiori e cuori per la nascita del primo nipotino, bouquet di ‘non-ti-scordar-di-me’ per il ricordo delle madri che non ci sono più, nastri per gli amici che sono morti di cancro. Dopo i maori, i marinai, gli avanzi di galera, i giovani dark e i ragazzi di tutto il mondo, è la volta dei nonni. L’associazione mentale dei tatoo ad una vita poco raccomandabile è morta e sepolta. Simboli e decori sono ora solo un fatto privato, un simbolo di legame o, più semplicemente disegni. Dove evitare di farli? Lo spiegano i dermatologi americani: nelle zone che invecchiano prima come schiena a livello lombare e piedi, sulle aree più esposte al sole e sul fondoschiena, anche se quest’ultimo è il punto più ‘in’ del momento!
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