Il dovuto rispetto per la natura.

di Antonello Laiso. La tragedia di Ischia con tutto quel dovuto rispetto per quello che è accaduto  pone molteplici interrogativi.

La natura da sempre ha offerto e continua ad offrirci tanto, dall’ossigeno che respiriamo indispensabile alla sopravvivenza, ai numerosi prodotti  agricoli della terra per uso alimentare, ai prodotti energetici come gas e petrolio a tanto altro.

Ma noi come abbiamo tutelato questo tesoro naturale che tanto ci abbisogna?

Dai gas serra cresciuti in larga scala in tutto il pianeta, alla deturpazioni per abusivismo edilizio  di quelle zone paesaggistiche considerate altamente sismiche non abbiamo imparato quelle lezioni che da tanto tempo ci vengono impartite e ripetute, ma a volte e’ troppo il tempo che passa ad imparare presto ad  evitare quelle catastrofi come successo a ad Ischia isola bellissima ma sfruttata nella sua bellezza, deturpata da quegli abusi edilizi in zone impensabili e classificate ad alto rischio idro geologico.
Stessa situazione sul Vesuvio e tante altre zone considerate rosse ovvero ad alta pericolosità.

Prima di addentrarci nella tragedia pensiamo, ma ci saranno stati progettisti tecnici, architetti, ingegneri, che han diretto quei lavori fuori norma che che avranno dato uno sguardo a quelle mappe di rischio idrogeologiche tante volte osservate  in modo chiarissimo  a seconda dai colori anche su queste pagine cosi ben leggibili ed esaustive anche da chi non e’  addetto ai lavori?

E se si con quale scienza e coscienza tralasciando la non mera importanza dell’abuso edilizio per il momento si e’ proceduto a  dare seguito a quelle costruzioni abusive che per l’Altissimo rischio idrogeologico  rappresentavano un sicuro  pericolo pubblico, sono stati edotti i proprietari?

Non si puo’ andare contro madre natura madre e non matrigna poiché gli eventi naturali vi sono sempre stati nel corso dei secoli anche se nell’ ultimo ventennio sono aumentati ,ma questo fa parte di quella normalità della natura stessa , anche accentuata  al notevole aumenti dei gas serra a quella Co2 nell’ atmosfera che ha creato quelle condizioni predisponenti  maggiori alla normalita’ del decorso naturale.

Ad Ischia vi e’ stato un ultimo condono  5 anni fa e su circa 67.0000 abitanti le domande presentate sono state più della metà della popolazione tutta.

Ne’ può esistere l’abusivismo di necessità come una villa a picco sul mare o sui monti… come più volte ripetuto dal nostro Governatore della Regione e non solo.
E’ Kantiano che ad una dovuta domanda di condono devono essere presentati da tecnici abilitati tutta una serie d’incartamenti rigorosi relativi all’ abuso come aumento volumetria ,oppure nuova costruzione ed in primis il granitico e rigoroso rispetto di quelle opere di sicurezza idrogeologiche, allora come la mettiamo.

La molteplicita’ delle domande ha ingolfato quella macchina burocratica per sua natura lunga e perigliosa, molte volte quelle demolizioni  da parte dei Comuni pure bloccate dai ricorsi e controricorsi a TAR e Consiglio di Stato, proteste e comitati ad hoc, ed ecco il disastro nel disastro di cui si tiene pagina e discussione  solo quando viene fuori con vittime e senzatetto avendo perso quelle costruzioni abusive a cui tanto si e’ dedicato un interesse particolare per ostare quelle leggi di abbattimento  che pur esistendo non possono essere rispettate.

Il rispetto della natura deve necessariamente  essere a prescindere  rigoroso, la natura in caso contrario diventerà da madre a matrigna ma non perche’ diventa cattiva ma poiche’ non e’ stata  rispettata.

You may also like...

1 Response

  1. Francesca Di somma ha detto:

    Antonello è sempre un piacere leggerti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *