I grillini, figli vostri.
il governo del Paese e l’attesa della Svolta, significa che gli italiani hanno perso ogni barlume di lucidità e sono passati dallo sconforto alla furia distruttiva. Il grillismo non è populismo ma, ancor peggio, la parodia del populismo. C’è Di Maio che fa la parodia del premier e Di Battista che fa la parodia di Che Guevara. Gli altri, tanto vituperati populismi d’Europa sono movimenti più seri, più profondi e più coerenti, provengono da una storia e non si limitano a spernacchiare le istituzioni. Rispondono a temi seri come l’immigrazione e l’identità, non mescolano messianismo new age e infantilismo rivoluzionario. Perfino la caricatura che ne fa Crozza è una versione temperata del grillismo. Però quando andiamo a scoprire e spiegare le cause del successo di 5 stelle, ci accorgiamo dell’assoluta innocenza dei grillini. Non sono loro ad aver spento la dignità e la qualità della politica, ad aver liquidato la democrazia rappresentativa e i partiti, ad aver delegittimato le classi dirigenti e il principio di responsabilità, ad aver abolito la cultura politica e la storia da cui proveniamo, ad aver puntato tutto sull’emotività, la bile e la pancia, lo sfascismo e la leadership personalistica, e a favorire un dilettantismo presuntuoso e militante unito all’incapacità totale di governare. Non hanno nessuna di queste colpe. Perché i grillini sono in realtà il prodotto di questo sfascio e non la causa e nemmeno l’acceleratore. Sono gli eredi di questo collasso, i figli di questa decomposizione politica e giudiziaria. Il fallimento della sinistra e della destra, del renzismo e del berlusconismo, il liderismo incapace e la funesta parentesi dei tecnici, lo strapotere dei giudici e della finanza hanno fatto terra bruciata e hanno incubato il grillismo. Loro sono arrivati dopo, ne sono il frutto. Ogni amministrazione locale mal governata ha prodotto come nemesi la sciagura dei grillini che non sanno amministrare i comuni. Se Grillo è la parodia del populismo, Renzi è la parodia del decisionismo. La politica con i grillini in parlamento s’inselvatichisce un po’ come i cinghiali (e i gabbiani, i topi) frequentano le strade della nostra capitale, favoriti ambedue dall’incuria e dal degrado. Ogni politico ladro o incapace ha gemmato per reazione un grillino in parlamento o al comune. Senza quei padri non ci sarebbero quei figli. Anche se entrambi poi si vergognano, e giustamente, dei loro genitori putativi o dei loro figli adottivi. No, i grillini non sono andati al potere facendo carte false, è bastata l’incapacità d’intendere e di volere dei loro predecessori.
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