Lo stress fa venire il cancro!
Da oggi, quindi, abbiamo una ragione in più per mantenere la calma il più possibile: lo stress favorisce il cancro. La scoperta del gene Atfr3 deriva da uno studio condotto dalla Ohio State University da dove, tra l’altro, fanno sapere che non si può impedire il funzionamento di questo gene perchè aiuta il nostro organismo ad adattarsi ai cambiamenti. In pratica, il “gene dello stress” provoca il suicidio delle cellule sane se il sistema le riconosce come irrevocabilmente danneggiate, mentre le cellule tumorali riescono a ingannarlo evitando il suicidio e anzi arrivando a diffondersi anche in parti diverse da quelle in cui il tumore si è sviluppato. Lo studio è stato svolto in una fase iniziale su 300 donne con tumore al seno, per le quali è stato dimostrato il legame tra l’attivazione del gene Atf3 e l’esito infausto della malattia, e poi su topi di laboratorio: al di là dei risvolti inquietanti, la scoperta potrebbe aiutare a sviluppare nuovi farmaci, non che impediscano l’attivazione del gene, ma che in maniera mirata ne regolino gli effetti. Già in passato altre ricerche hanno provato a collegare ansia e stress con il rischio di sviluppare tumori: ora è stato evidenziato che i topolini più stressati avevano maggiori possibilità di andare incontro a tumori aggressivi, avevano valori più bassi di linfociti regolatori T, cellule del sistema immunitario che ne diminuiscono l’efficacia, e presentavano bassi livelli di corticosterone, un ormone che viene prodotto dall’organismo per rispondere alle malattie e allo stress. I ricercatori ci tengono, però, a precisare che quando si parla di stress non si riferiscono a chi si alza alle 4 del mattino per andare lavorare. Lutti, tradimenti, gravidanze mancate, mobbing, trasferimenti, debiti, insoddisfazioni, preoccupazioni e tante altre situazioni di malessere psicologico sono in grado di indurre allergie, provocare infiammazioni, alterare il sistema immunitario e scatenare il famigerato Atf3. Questi eventi hanno in comune lo stravolgimento delle priorità vitali, il cambiamento delle proprie credenze o delle convinzioni mantenute per anni. Sono un’occasione evolutiva, non solo un problema. Chi riesce a controllarle sopravvive più forte di prima. Chi non riesce, soccombe. Prendere coscienza che lo stato psicologico è connesso al sistema immunitario e che quest’ultimo è strettamente collegato a quello nervoso aiuta a non cadere nella malattia. Insomma una vita sana, tranquilla e lontano dal logorio dei tempi frenetici delle grandi metropoli sicuramente allontana la terribile malattia.
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Io non voto più dal 1994. Mi rivedranno nella cabina elettorale solo quando mi daranno una pensione decente