Ma tu, quante volte lo fai?

Ci sono argomenti che le donne amano condividere fra di loro e di cui gli uomini parlano volentieri. Poi ci sono le questioni un po’ più personali, che le donne condividono comunque ma su cui gli uomini, pur curiosissimi, sono più restii. Poi ci sono le domande imbarazzanti, quelle che, lanciate nel bel mezzo di una conversazione, fanno affondare la voce in gola e provocano qualche minuto di silenzio.
Fra le questioni più spinose, il primato spetta all’orrenda e indiscreta domanda: ma voi, quante volte lo fate, in media?
Segue, di solito, un momento di vuoto, come se tutti i partecipanti alla conversazione avessero momentaneamente avuto un impegno e fossero usciti a fare un giro, anche se i loro corpi non si muovono di un millimetro. Poi, l’imbarazzo: qualcuno si guarda le unghie, qualcuno fischietta, altri si schiariscono la voce.
Sì, ammettiamolo, la domanda è brutta e indiscreta. Per come è posta, prima di tutto. Non si capisce perché, ma quando si comincia a parlare di sesso, la parola “media” entra immediatamente in campo. Il concetto sottintende che ci sia una media giusta, quella che tengono la maggior parte delle persone, e una sbagliata, il cui confronto può farci precipitare nella tristezza. Perché, anche se abbiamo compiuto passi evolutivi importanti e ci siamo evoluti dal grado-scimmia, anche se abbiamo conquistato la Luna e siamo in grado di inviare onde elettromagnetiche con cui comunichiamo con l’Australia, siamo ancora nella fase “il mio, è meglio/più lungo del tuo?” Non stiamo parlando solo della gara da spogliatoio tipica dell’adolescenza maschile. La questione (sarà colpa di questo processo di androgenizzazione per cui molte donne, per conquistare potere, diventano progressivamente simili agli uomini) si applica anche alla popolazione femminile. In maniera metaforica, si intende. Anche perché, sdoganato imbarazzo e riservatezza, grazie a serie cult come Sex and the city e Desperate Housewife, le donne hanno imparato a confrontarsi fra di loro e a discutere del come, quando, quanto piacere si può riuscire a provare. Sappiamo tutto, o quasi. Quando non sappiamo, facciamo finta, per non passare da puritane. Sembra che ormai il Kamasutra sia una lettura per bambini, obbligatoria nel percorso scolastico e conosciuta dal popolo italico almeno quanto il primo capitolo del Manzoni. Nonostante questa spregiudicatezza, c’è ancora una domanda difficile, in grado di farci tremare e di riportarci ai tempi dell’infanzia, quando il termine orale era riferito esclusivamente all’interrogazione scolastica, e la cui risposta è criptica e ansiogena: ma tu, quante volte lo fai? Diamo qualche riferimento, con piccoli commenti.
Mai, è la risposta di una piccola parte della popolazione. Se rientrate in questa categoria, valutate seriamente qualche questione. O state facendo un percorso spirituale che vi porta al rifiuto ascetico della materia, oppure avete meno di dieci anni. Nel qual caso, smettete di leggere e ritornate a preparare l’interrogazione orale per domani.
Una volta al mese, dicono altri, melanconici. Se siete single e avete superato gli anni d’oro, beh, può essere che dipenda da un periodo non fortunato. Aspettate e abbiate fiducia, migliorerà. Se siete in coppia, fermatevi. Pensateci bene e rispondete con sincerità: siete voi a diradare gli incontri o è il vostro partner? La risposta più comune è entrambi. Ad un certo punto si perde lo spunto, tutto diventa difficile e il sesso viene relegato nel dimenticatoio. Se vivete questo stato di cose, provate a fare qualcosa per risvegliarvi dal torpore erotico. La funzione accresce se stessa, come dicono i matematici. Dunque, più si fa, più se ne ha voglia. Il sesso è un linguaggio, è il modo più profondo, per una coppia, di raccontarsi l’amore e di viverlo sulla pelle dell’altro. Perdere questa intimità è un peccato, perché si rinuncia ad incontrarsi davvero. Se invece è l’altro a fornirvi scuse più o meno raffinate per evitare rapporti, e purtroppo la stanchezza maschile e il “domani lavoro” di lui sono in forte aumento, date un’occhiata a come si veste il vostro partner. Rifiuta voi e va in ufficio con il tanga leopardato? Si acconcia e si profuma come si stesse preparando per il red carpet, quando esce senza di voi? E’ molto probabile che non abbia rapporti sessuali. Con voi, perché li ha con qualcun altro.
Una volta alla settimana. Al massimo due. Complimenti, siete nel gruppo più numeroso. La maggior parte degli italiani sopra ai trent’anni dichiara di appartenere a questa categoria. Se la cosa non vi provoca nervosismo e il vostro partner è soddisfatto, allora è perfetto. Basta che non sia il sabato sera, dopo pizza e cinema, “che poi domani dormiamo”. Anche se vi piace programmare qualsiasi cosa, dalle uscite economiche all’abbinamento dei calzini, evitate di segnare in agenda l’appuntamento con il sesso. Ancora peggio se l’incontro erotico è diventato così scontato che non avete neanche bisogno di scriverlo. Buttate all’aria le abitudini. Cambiate luogo e posizione. Provate, sperimentate. Pazienza se domani avrete gli occhi a bersaglio, con occhiaie multicolor a cerchi concentrici. Alla collega che vi chiede, con finta apprensione, se vada tutto bene, rispondete: si, ho solo fatto una notte di sesso selvaggio. Non avrà più il coraggio di chiedervi nulla.
Una volta al giorno. Bene! siete giovani, forti, in forma e fortunati. Perché bisogna che entrambi abbiano sempre il desiderio pronto. Se avete un partner con la vostra stessa energia erotica e anche il resto funziona, sposatelo/a, legatelo a voi, con tutte le risorse di cui disponete. E’ abbastanza raro trovare qualcuno che vi renda felice, da questo punto di vista. Quando trovate l’organo gemello, non lasciatevelo scappare. Certe occasioni capitano una volta sola. Cercate solo di non fare in modo che diventi un esercizio di ginnastica o una prestazione. Fare sesso è bellissimo. Ma fare l’amore con la persona di cui si è innamorati è un godimento senza paragoni.
Più volte al giorno. In tante posizioni diverse, con partner favolosi e risultati da Oscar. Ehi voi, spegnete quel film porno, trovatevi una donna che vi accetti e ritornate alla vita reale. Questa non è una risposta da donna. Non perché le donne non possano/vogliano farlo più volte al giorno. Ma perché dopo un po’, hanno bisogno di altro. Soprattutto se hanno lasciato i vent’anni da un po’. Una media così, mantenuta per lungo tempo, rischia di impoverire il rapporto e di privarlo di altre componenti, meno libidinose ma altrettanto fondamentali. Quindi, bevetevi una tisana alla melissa e andate ad abbracciare la vostra compagna. La tenerezza, per noi, è uno dei preliminari migliori.
Una, dieci, mille… lasciamo la prestazione alle statistiche e dedichiamoci all’ascolto dell’altro. Perché l’amore, diceva Gaber, proprio come la libertà, è partecipazione.

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