“Genitore 1 e Genitore 2” al posto di padre e madre.

Uomini e donne, maschi e maschi, femmine e femmine, marito e moglie, mamma e papà, coppie di fatto, conviventi, ecc, ecc. La famiglia italiana non è più quella patriarcale di un tempo quando si cenava tutti insieme alla sera con a capotavola “il capofamiglia”, ma è un nucleo di individui che vivono sotto lo stesso tetto. La famiglia dei nostri nonni non esiste più e tra qualche tempo verrà cancellata pure dalla reclame del Mulinobianco, nonostante le prime resistenze dei Barilla, per lasciare spazio a quel nucleo familiare che si è evoluto e trasformato nel corso dei decenni, un famiglia che si è allargata e diversificata a tal punto che quanto fino a ieri era un pour parler nei salotti televisivi circa “la genitorialità” oggi è divenuto realtà. Accade a Roma dove, sul libretto delle giustificazioni, la dicitura per la firma di mamma e papà si è trasformata in ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’. Non in una scuola qualunque ma al Mamiani: il liceo classico nei cui corridoi, fin dal ’68, si è fatta la storia delle proteste studentesche. Ed anche questa volta ha anticipato i tempi, distinguendo con quei numeri la mamma dal papà ma anche il nuovo compagno di uno dei due, sia esso etero o gay, nelle famiglie allargate. Segno evidente dei tempi che cambiano. E forse è proprio questo che spaventa, che solleva un mare di polemiche. Anche se, a dirla tutta, tra i genitori della scuola nessuno si è mai sentito offeso da questa abitudine che va avanti da anni, senza clamore. E la preside, incredula, l’ha definita una scelta naturale, “genitore è chi si prende cura del figlio”. Ma quella parte bacchettona e retrograda del Paese, che di giorno predica bene e di notte razzola in cerca di ‘emozioni’, insorge per difendere la famiglia tradizionale. Poco importa però se oggi, a scuotere la tranquilla vita degli adolescenti, sia la dura verità raccontata dalle quindicenni che si prostituiscono. Proprio nei bagni delle scuole o in vere e proprie case d’appuntamenti. Mentre “mamma”, quella vera, sa tutto e firma l’assenza sul libretto.

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