Berlusconi, Salvini, Meloni e… Frankestain!

di Enzo Sanna. La migliore descrizione della istituenda aggregazione di centro destra l’abbiamo potuta ascoltare in una trasmissione radiofonica: coalizione Frankenstein.
La definizione non è originale, forse perfino abusata, ma in questa particolare evenienza si appiccica alla bisogna come una gomma da masticare appena tolta dalla bocca. La genialata fornisce la plastica rappresentazione di quanto stia accadendo da quelle parti in vista delle prossime elezioni parlamentari, cioè l’assemblaggio di una “creatura” artificiale. Andiamo ad analizzarla nelle varie componenti. In questo corpo “mostruoso”, Berlusconi, la testa, è innestato sopra il collo, cervello compreso, come ovvio. Per giunta, per come l’uomo sta platealmente tentando di imbrogliare l’età (e non solo), risulta somigliare sempre più all’iconografica raffigurazione alla quale siamo abituati, speriamo non assuefatti, da due secoli di illustrazioni e di trasposizioni filmografiche, alcune pregevoli (del mostro di Frankenstein, intendiamoci). Lui, Berlusconi, si ripropone d’infondere nuova vita al cadavere del passato centrodestra trovando persino una sponda in coloro che dovrebbero essere considerati avversari. Il PD renziano, infatti, contribuisce non poco, con le sue malefatte, ad alimentare di corrente elettrica ad alto voltaggio i macchinari destinati a dar vita alla “creatura”, con tanto di (in)colpevole collaborazione grillina. Proseguiamo ora con circospezione. In quale zona del mostruoso corpo si vada a innestare il leghista Salvini viene lasciato all’immaginazione del lettore. Chi scrive si dissocia da ogni malevola ipotesi sulla naturale collocazione del soggetto con la scusa che sempre di “testa” si tratti, seppure non all’apice del corpo. Circa la Meloni, quella di Fratelli d’Italia, meglio soprassedere a ogni commento per non incappare in spiacevoli contestazioni. Lasciamo pertanto che sia lei stessa a indicare il punto topografico sulla mole del mostro in cui il suo partito va ad assumere posizione. Chi non lo avesse ancora individuato non dovrà attendere per lungo tempo, magari rivolgendo lo sguardo verso i mignoli. Intanto, il capo già innestato sulla “creatura” si premura di recuperare persino i “peli” del corpo in fase di ricomposizione. Infatti Berlusconi, intervistato da Vespa, dichiara che “Mussolini… non era proprio un dittatore…” volendosi così ingraziare l’orgia fascista montante. Gli si può consigliare, dato che c’è, di modificare il suo “Forza Italia” col più appropriato “Forza Nuova Italia”; sarebbe un gesto di onestà intellettuale, per un ex piduista. Però si presti attenzione. L’altra testa della “creatura” accenna a una ribellione. I sondaggi la danno in calo e si sa, Bossi o non Bossi, ciò che “cala” non è leghista. Che figura ci farebbe il mostro presentandosi all’elettorato in simili fattezze? Urge risollevare la “testa”. Eccoci, dunque, a vedere rimesso in discussione il primato tra le due teste. Ma qui Salvini, diciamolo, rischia di brutto. In quanto a teste sollevate non c’è gara. Berlusconi lo batte, nonostante la differenza d’età. Sa bene, costui, che la “natura” può essere aiutata, assistita. Dunque a ciò provvede impillolando le sue creature originarie, TV e giornali, per una campagna di sostegno già vista nel passato. Sembra di comprendere che il collante della coalizione del centrodestra sia realizzato con punti di sutura cedevoli, destinati a saltare a ogni movimento della “creatura”. Il mostro di Frankenstein potrebbe sfaldarsi il giorno dopo le elezioni se il voto non dovesse garantire una maggioranza parlamentare solida. La testa della creatura, quella in alto, potrebbe essere la prima a scollegarsi dal resto del corpo andando a ruzzolare dalle parti del PD con buona pace dell’altra testa, quella leghista, e dei mignoli ancora illusi di contare qualcosa nell’economia del “mostro”. Non dimentichiamo che nel 2018 si festeggerà il duecentesimo compleanno dalla pubblicazione di Frankenstein, il moderno Prometeo scritto da Mary Shelley. Sarebbe imbarazzante onorarlo con al governo del Paese la “creatura” del centrodestra.

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