Parigi. Continua il braccio di ferro sull’età pensionabile: cade la testa di “Monsieur pensioni”!

di Redazione. I francesi non ci stanno ad andare in pensione a 70 anni! Si inasprisce il conflitto sociale in Francia, dove al tredicesimo giorno di paralisi dei trasporti 90.000 case sono rimaste senza luce a causa di azioni volontarie commesse da esponenti del sindacato CGT nella rete elettrica di Lione e della regione della Gironda (RTE). L’Eliseo è costretto ad incassare il duro colpo di una Francia ormai paralizzata da 12 giorni per lo sciopero dei trasporti indetto contro la riforma delle pensioni. La prima testa a cadere, dopo giorni di manifestazioni e polemiche, è stata quella dell’artefice del progetto voluto da Emmanuel Macron, il “Monsieur pensioni” Jean-Paul Delevoye che ha rassegnato le sue dimissioni. L’uomo di fiducia di Macron, che lo aveva nominato due anni fa per disegnare la riforma delle pensioni, si è dovuto arrendere. Ma Macron non molla e annuncia subito che “al più presto” Delevoye sarà sostituito e convoca direttamente i sindacati all’Eliseo.

Oggi, intanto, nuova manifestazione. Di fatto si tratta del terzo appuntamento, sul quale il sindacato punta per mostrare i muscoli alla vigilia dell’apertura del tavolo di domani, altrimenti sciopero ad oltranza anche durante le feste di Natale.

E il terremoto francese trasmette il suo moto sussultorio anche al silente e addomesticato sindacato italiano che oggi è sceso ‘mitemente’ in ‪Piazza Santi Apostoli a Roma per il terzo appuntamento indetto dalla ‘triplice’ per sussurre a basa voce una riforma fiscale a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, la riduzione del fenomeno dell’evasione, la defiscalizzazione degli aumenti contrattuali, pubblici e privati; una equa rivalutazione delle pensioni, un welfare più giusto ed una legge sulla non autosufficienza.

Ma il nostro governo è sordo e per farsi sentire bisogna urlare!

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