di Redazione. Far ripartire il paese Italia, tirarlo fuori dalle paludi della burocrazia e delle mafie, far uscire gli italiani dal tunnel interminabile di una crisi senza precedenti aggravata dalla pandemia, è certo una questione di soldi, o di liquidità, come dicono quelli che hanno ‘studiato’ e che parlano bene, ma soprattutto una questione di capacità, di onestà, di serietà e di competenza.
Infatti, riprendendo un vecchio adagio, i soldi non sono tutto nella vita, ma aiutano e senza denari non si va da nessuna parte.
Poi tutto sta a vedere come quei soldi vengono spesi.
Adesso il dibattito pubblico è tutto incentrato sui ‘prestiti’ della Comunità Europea, più o meno a fondo perduto, ma che certamente in buona parte sono quattrini che andranno restituiti al mittente.
Quindi tutto sta a vedere questi soldi – una volta presi – in quali mani vanno a finire e come verranno spesi.
Il paragone, tanto per intenderci, è con una famiglia che s’indebita per una giusta causa, chiede il mutuo alla banca, per comprarsi una casa, ma poi si mangia quel prestito in frizzi e lazzi… e non arriva a pagare le scadenze. Per cui la banca si prende indietro la casa.
Non si possono chiedere dei soldi in prestito per fare altri debiti, ma per crescere, produrre e cercare di saldare il conto con i creditori.
Ecco vediamo di non ‘sprecare’ i fondi europei, perchè la Troika non perdona: Grecia docet!