Iran, nucleare e tensioni internazionali: il quadro normativo globale.

di Attilio Runello. I recenti interventi militari in Iran da parte di Israele prima, e degli Stati Uniti poi, contro tre siti nascosti in gallerie scavate sotto le montagne, hanno riportato d’attualità un argomento ormai da tempo passato in secondo piano.
Le operazioni sono state effettuate dopo il fallimento di due trattative separate condotte dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti.
Anche se non esistono prove certe che dimostrino l’intenzione dell’Iran di dotarsi di armi nucleari – come affermato dall’AIEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica – il suo direttore, l’argentino Rafael Grossi, ha più volte dichiarato che l’Iran non segue le indicazioni dell’Agenzia.
All’Iran – come ha ricordato Putin – è riconosciuto il diritto di dotarsi di centrali nucleari per uso civile. Tuttavia, nessuna centrale nucleare viene costruita sotto una montagna.
Pertanto, dubbi e perplessità sono più che legittimi. Inoltre, il Paese è sotto osservazione da almeno vent’anni e da molto tempo è oggetto di sanzioni per non aver rispettato i dettami dell’AIEA.
Gli accordi internazionali per la non proliferazione delle armi atomiche hanno lo scopo di limitare la diffusione delle armi nucleari e promuovere il disarmo. I principali strumenti giuridici in questo ambito sono il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP) e il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW).
Il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP) è il più importante tra i trattati dedicati alla non proliferazione e al disarmo nucleare.
È stato approvato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1968 ed è entrato in vigore nel 1970.
Ha tre obiettivi fondamentali: impedire la diffusione delle armi nucleari, promuovere il disarmo e garantire l’uso pacifico dell’energia nucleare.
Riconosce come Stati nucleari soltanto quelli che avevano fabbricato e fatto esplodere un ordigno nucleare prima del 1° gennaio 1967 (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia e Cina). Gli altri Stati firmatari si impegnano a non acquisire armi nucleari.
Il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) è stato adottato il 7 luglio 2017 ed è entrato in vigore il 22 gennaio 2021.
Vieta la produzione, il trasferimento, l’uso e la minaccia d’uso di armi nucleari. È il primo accordo globale che ne proibisce esplicitamente l’esistenza, mirando all’eliminazione totale degli arsenali nucleari.
Oltre al TNP e al TPNW, esistono altri accordi e iniziative per la non proliferazione, tra cui:
Accordi START:
Trattati bilaterali tra Stati Uniti e Russia per la riduzione degli armamenti nucleari strategici.
Trattati regionali:
Accordi che mirano a creare zone libere da armi nucleari in varie regioni del mondo (ad esempio: Tlatelolco per l’America Latina, Rarotonga per il Pacifico, Bangkok per il Sud-est asiatico, Pelindaba per l’Africa).
Risoluzione 1540 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite:
Impone agli Stati membri l’obbligo di adottare misure per impedire che attori non statali (come gruppi terroristici) acquisiscano armi di distruzione di massa.
Tutti questi accordi e iniziative, pur essendo fondamentali per la sicurezza globale, si scontrano con sfide complesse: il mantenimento della stabilità strategica, la minaccia del terrorismo nucleare e la persistente esistenza di armi nucleari in diversi Paesi.
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