Vogliono toglierci pure il Natale. Ma poi la Ue ci ripensa… “Buon Natale” a tutti!

Ci stanno togliendo tutto, in nome di una presunta democrazia e di fantomatiche libertà, ritenendo che il Vecchio Continente debba diventare “neutro” rispetto all’identità religiosa e a tutte le diversità, anche e soprattutto a quelle di genere tra uomo e donna, per non offendere nessuno e consentire a tutti di sentirsi pienamente “cittadini europei”.

Viviamo in una Europa che ci sta gradualmente consegnando nelle mani delle elite, dei grandi gruppi finanziari e che ci vuole sudditi asserviti al profitto di pochi e cittadini omologati ad un unico standard che tra le altre folli regole – come la taglia unica delle vongole o la curvatura dei cetrioli – adesso vuole cancellare ogni riferimento al Natale, ai nomi cristiani come Maria e Giovanni e alla differenza tra uomo e donna.

Questo è il nuovo mondo globalizzato nel quale vogliono costringerci a vivere nel nome dell’europeismo-globalismo-immigrazionismo-multiculturalismo, e secondo il quale hanno programmato che la convivenza tra persone provenienti da Paesi diversi, con lingue, usi, costumi e religioni diverse, debba obbligatoriamente tradursi nell’azzeramento dei nostri valori, della nostra civiltà, ridefinendola quale sommatoria quantitativa delle istanze collettive, attribuendo pari valore e dignità a tutte le culture e le religioni a prescindere dai loro contenuti.

“Ogni persona in Ue ha il diritto di essere trattato in maniera eguale” senza riferimenti di “genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale”.

Così – scrive Bruxelles nelle sue nuove linee guida – devono sparire ‘Miss o Mrs’ (signorine e signore) sostituite da un più generico ‘Ms’.

Nelle linee guida ci sono anche riferimenti ad una “corretta” comunicazione in merito alle religioni. Ad esempio nel testo si consiglia, in qualsiasi contenuto comunicativo, di “non usare nomi propri tipici di una specifica religione”.

In merito alle festività la commissione chiede di “evitare di dare per scontato che tutti siano cristiani”. Le festività non dovranno più essere riferite a connotazioni religiose, come il Natale, ma citate in maniera generica: si dovrà dire, ad esempio, le ‘festività sono stressanti’ e non più ‘il Natale è stressante’, si legge nel documento per una “corretta comunicazione” fornita dalla Commissione dal titolo ‘Union of Equality’.

IL DECALOGO. Le linee guida contengono diversi capitoli in cui il trattamento egualitario della persona, secondo l’esecutivo Ue, va preso in considerazione. Nel decalogo della commissione ci sono alcune raccomandazioni da usare sempre:

Purtroppo questa è l’Europa e anche noi italiani siamo diventati “neutrali” rispetto alla nostra identità culturale e religiosa. Gradualmente, abbiamo prima affiancato e poi sostituito, sia nei luoghi pubblici sia nelle nostre case, il presepe con l’albero di Natale, la nascita di Gesù bambino con Babbo Natale, l’Epifania con la Befana, la festa religiosa con la festa dei consumi!

Ma indipendentemente dal fatto di essere cristiani, credenti o praticanti, non dobbiamo perdere la consapevolezza che solo fino a quando potremo augurarci “Buon Natale” continueremo a godere di una civiltà cristiana che sino ad oggi ci ha garantito i diritti inalienabili alla vita, alla dignità, al rispetto e alla libertà della persona.
Non ce ne voglia, pertanto, la Comunità Europea, se – nonostante loro – continueremo a scambiarci gli Auguri di… Buon Natale!

Buon Natale a tutti!

P.S.: La Ue batte in ritirata e stralcia il documento che prevedeva l’eliminazione della parola “Natale” perché considerata poco inclusiva. La Commissione Europea, quindi, ci ripensa e si rimangia tutto dopo la pioggia di polemiche che sono cadute come macigni su Bruxelles e riabilita il ‘Buon Natale’: “L’iniziativa delle linee guida aveva lo scopo di illustrare la diversità della cultura europea e di mostrare la natura inclusiva della Commissione. Tuttavia, la versione pubblicata delle linee guida non è funzionale a questo scopo. Non è un documento maturo e non va incontro ai nostri standard qualitativi. Quindi lo ritiro e lavoreremo ancora su questo documento”.

Lo dichiara la commissaria Ue all’Uguaglianza Helena Dalli, supervisor delle indicazioni per la comunicazione esterna e interna dell’Ue che, in queste ore, hanno sollevato diverse polemiche, a partire dai riferimenti al Natale.

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