di Redazione. Si apre una settimana molto delicata per la tenuta del governo gialloRosso. Si comincia, infatti, proprio oggi con la discussione generale nell’Aula della Camera sul taglio dei parlamentari e per domani è previsto il voto finale.
Per il via libera definitivo serve la maggioranza assoluta, quindi 316 voti favorevoli. Sulla carta, la maggioranza può contare su 344 deputati.
Lega e FdI nelle precedenti tre letture hanno votato a favore del taglio degli eletti, e anche FI ha dichiarato di voler votare a favore, ma questa volta il centrodestra potrebbe tentare di fare lo “sgambetto” al governo Conte bis, approfittando dei malumori interni al Pd, ma anche ai renziani e Leu, per il sì a una riforma finora mai votata. Del resto, sul via libera al taglio dei parlamentari, i 5Stelle puntano tutto: se non passasse sarebbe un duro colpo alla tenuta del governo e anche a quella del Movimento stesso che per il prossimo week-end ha già organizzato una kermesse nazionale a Napoli per festeggiare l’agognato taglio del numero dei parlamentari.
E poi c’è sempre la manovra finanziaria in agguato, il cui documento di programmazione economica andrà presentato alla Commissione europea entro il 15 ottobre.
E c’è pure il problema “Capitale” con Matteo Salvini che attacca duramente la Sindaca pentastellata: “Spero di vedere tanti di voi sabato 19 ottobre in Piazza San Giovanni a Roma. Sarà una festa di popolo. Pensate che fino a questa sera sono già stati prenotati 350 pullman e 7 treni speciali per venire con noi. Oltretutto noi a Roma abbiamo anche il dovere, quello di aiutare i romani a liberarsi di un sindaco che è una calamità naturale. Perché una come la Raggi non la trovi neanche se te la inventi”, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini parlando ieri sera ad un incontro a Porcia (Pordenone).
In quanto poi al governo nazionale, il leader della Lega non fa certo sconti: “E’ un governo che sta litigando su tutto: sulla riforma della giustizia, sulla riforma fiscale, sulla politica estera, sulle tasse, sull’immigrazione, su tutto”. “E poi – ha aggiunto – c’è un ministro dell’Istruzione che è un fenomeno, abbiamo trovato il nuovo Toninelli. Si chiama Fioramonti. E la prima dichiarazione che ha fatto è quella di aumentare gli stipendi degli insegnanti tassando le merendine; la seconda invece è che non gli piacciono i crocefissi nelle aule. Ma è un problema suo. Cambi paese se non li vuole!”, ha concluso Salvini.