Un consiglio al centrodestra: la prossima volta non offrite ai sinistri un solo bersaglio!

di Redazione. Dopo il voto di domenica scorsa, che ha ridato fiato ad un Partito Democratico spento e ripiegato sui 5stelle, al Nazareno si respira un’aria euforica che cavalca il successo ottenuto in Emilia Romagna – un risultato pressoché scontato ancora prima dello scrutinio in una terra da sempre ‘rossa’ – ma che dimentica la batosta incassata in Calabria.

Ma questo fa parte del modus vivendi di chi vuol vedere sempre e comunque il bicchiere mezzo pieno.

Ma adesso quel bicchiere – mezzo pieno o mezzo vuoto dei dem – va comunque riempito, se si vuole contendere al centrodestra la guida del paese.

E allora i “sinistri” di ogni dove spingono il segretario dem ad aprire le porte del PD! Quelle stesse porte che, senza andare troppo lontano nel tempo rivangando espulsioni e scissioni ben più dolorose di quelle recenti, sono state sbattute in faccia ai vari prodiani, veltroniani, dalemaini, bersaniani, renziani, ecc, ecc, e che adesso dovrebbero essere spalancate a “sardine” e “grillini-pentiti” per poi passare all’incasso nelle urne che verranno.

Vale la pena ricordare che – considerata la litigiosità congenita nel Dna dei sinistri da sempre divisi e da sempre gli uni contro gli altri armati, tranne quando si tratta di coalizzarsi contro un nemico comune da “cancellare”, ieri Berlusconi, oggi Salvini – aprire ad altre correnti di pensiero, come se già non ce ne fossero abbastanza di autoctone in casa dem, metterebbe Zingaretti nel mezzo di un vortice di spifferi sì perniciosi che se gli va bene ci resta secco!

In ultima analisi, un consiglio – non richiesto, ma tanto è gratis – all’altra sponda: se il centrodestra vuole vincere le prossime elezioni politiche, deve “disarmare” il cannone dei sinistri non offrendo loro un unico bersaglio, come nella fattispecie emiliano-romagnola lo si è fatto consentendogli di sparare bordate micidiali sul petto di Matteo Salvini!

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