Sorpresa: Uffici chiusi e cartello affisso sulla porta che comunica il trasferimento degli Uffici all’altro capo della città, in Via Rizzieri 226.
Ma dico io, è questo il modo di venire incontro alle esigenze dei cittadini che hanno bisogno di assistenza e di cure mediche? Non ho parole. So solo che dovrò prendere un altro giorno di permesso per presentare una richiesta che invece, in un paese civile, dovrebbe essere fatta d’ufficio, di concerto tra medico di famiglia, che rilascia il certificato, e la ASL.
Ma in questo paese – soffocato dalle scartoffie e imbrigliato nelle fitte maglie della burocrazia – anche le cose più semplici diventano impossibili!
E torno a chiedere: è mai concepibile che – nel terzo millennio, nella società dei social e delle App a gogo – non si possa inviare un semplice “foglio di carta” per posta elettronica?