Tutti ad aspettare il voto di domenica, ma non cambierà un bel niente!

di Redazione. Dal voto di domenica – al quale saranno chiamati ad esprimersi gli elettori di appena due regioni dello Stivale – sembra dipendere il futuro dell’Italia e il destino del governo nazionale, del Conte II, tanto per capirci.

Tralasciando il fatto, seppure di non poco conto, che gli emiliano-romagnoli e i calabresi voteranno non per Salvini o per Zingaretti – che già da domani saranno spariti da quelle terre (Di Maio ha pensato bene di squagliarsela ancor prima del voto) – ma per il buon governo di ospedali, scuole, trasporto pubblico, nettezza urbana, strade, verde e via discorrendo della propria regione, esperienza insegna che se persino dopo le elezioni politiche nazionali a cambiare è ben poco, se non certe facce, figuriamoci dopo un voto amministrativo circoscritto a solo due regioni!

Tuttalpiù il voto di domenica verrà giocato nelle segrete stanze dei Palazzi Romani per ristabilire certi equilibri di forza, per prepararsi alle prossime elezioni in questa o quell’altra città, in questa o quell’altra regione o magari per uno dei tanti referendum che bollono in pentola, ma nessuno della maggioranza sarà disposto a mettere in discussione la propria poltrona solo perché la Borgonzoni ha vinto su Bonaccini o viceversa!

La sensazione è quella che ormai ci siamo, o meglio ci hanno assuefatto ad una quotidiana campagna elettorale nella quale tutti parlano e promettono tante belle cose, senza mai combinare niente di buono per l’Italia e gli italiani.

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