di Redazione. Dal voto di domenica – al quale saranno chiamati ad esprimersi gli elettori di appena due regioni dello Stivale – sembra dipendere il futuro dell’Italia e il destino del governo nazionale, del Conte II, tanto per capirci.
Tralasciando il fatto, seppure di non poco conto, che gli emiliano-romagnoli e i calabresi voteranno non per Salvini o per Zingaretti – che già da domani saranno spariti da quelle terre (Di Maio ha pensato bene di squagliarsela ancor prima del voto) – ma per il buon governo di ospedali, scuole, trasporto pubblico, nettezza urbana, strade, verde e via discorrendo della propria regione, esperienza insegna che se persino dopo le elezioni politiche nazionali a cambiare è ben poco, se non certe facce, figuriamoci dopo un voto amministrativo circoscritto a solo due regioni!
La sensazione è quella che ormai ci siamo, o meglio ci hanno assuefatto ad una quotidiana campagna elettorale nella quale tutti parlano e promettono tante belle cose, senza mai combinare niente di buono per l’Italia e gli italiani.