Su la testa!

di Redazione. Di cose inutili e dispendiose se ne fanno tante in Italia, troppe, per un paese che è rimasto in stagnazione da oltre un ventennio e che dovrebbe spendere i soldi dei cittadini con molta più oculatezza. Ma lorsignori, nonostante la vagonata di milioni di euro scippati dalle tasche dei “soliti fessi” spremuti come limoni, ci dicono che le casse dello Stato sono sempre vuote, e invece di investire quei pochi denari rimasti in opere di pubblica utilità, preferiscono sciuparli per mandare a giudizio un ex ministro per aver difeso le nostre coste dall’invasione africana e per un referendum sul taglio dei parlamentari che è del tutto pleonastico: come chiedere a chi ama il buon vino se lo preferisce annacquato!

Tutti provvedimenti che non servono a migliorare la vita dei cittadini, ma soltanto a fare campagna elettorale, ovvero a vendere il fumo senza neppure l’ombra dell’arrosto!

Adesso la questione del giorno è la prescrizione. Anche qui si procede senza metodo, navigando a vista, cercando non di risolvere il problema, ma creandone di nuovi, quando la soluzione è già scritta nelle nostra Carta Costituzionale: Articolo 111. La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge. Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata.

Ma la vera questione di fondo è che i nostri parlamentari, la nostra classe dirigente non vale per quanto viene pagata (a peso d’oro), non rende per quanto costa al contribuente italiano ‘onesto’ che versa oltre il 50 per cento del proprio reddito allo Stato e che in cambio riceve “zero”!

Siamo sopravvissuti a vent’anni di politiche lacrime e sangue, per poi ritrovarci al punto di partenza: con le pezze al culo!

Li abbiamo provati tutti. E tutti hanno fallito!

Il problema non è lo stipendio di chi amministra e governa il Paese, ma come lo fa o almeno tenta di farlo. Dai risultati fin qui ottenuti, da ‘mani pulite’ ad oggi, il risultato è sempre in perdita: siamo ancora nel tunnel della crisi e difficilmente ne usciremo fuori. Molto più facile, in questo clima di recessione globale aggravato dall’emergenza Coronavirus, che la situazione italiana continuerà a precipitare facendo scivolare il paese sempre più in basso!

Ma lorsignori ballano sul Titanic: il Coronavirus oltre agli effetti devastanti sulla salute, si farà sentire soprattutto sull’economia globale e su quella italiana in particolare che è già debole di suo e che stavolta non potrebbe reggere il colpo. E loro che fanno?…

La risposta spetta a noi cittadini di questa serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello. E la risposta non è il menefreghismo, la demoralizzazione, il chinare il capo, il non voto, ma rialzare la testa e farsi trovare pronti per votare non il meno peggio, ma il migliore, quando decideranno di ridare la parola agli elettori. In quella occasione starà a noi farci sentire, farci trovare pronti! Nel frattempo “studiamoli” bene e su la testa!

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