Stiamo sprofondando, ma abbiamo il dovere di risollevarci!

La ricetta per salvare l’Italia è semplice da prescrivere, ma difficilissima da attuare. Bisogna solo avere la volontà politica ed il senso civico di metterla in pratica, anche al costo di diventare impopolari e di rimetterci qualche voto alle prossime elezioni. Ma se mai si comincia, ma ci si risolleva!

Premesso che il nostro debito pubblico nessuno ce lo sconta o ce lo paga, e che non può essere solo un macigno che gravita sulle nostre teste costringendoci all’immobilismo, bisogna cercare il modo di come risolverlo e allo stesso tempo occorre anche trovare i soldi da spendere, bene e laddove serve, per rilanciare l’Italia.

E i soldi per pagare il debito pubblico e la ripartenza si debbono continuare a prendere non solo da pensionati e lavoratori dipendenti, già salassati ai limiti dell’umana sopportazione, ma anche e soprattutto dagli evasori ed elusori fiscali, che da quanto si sa, evadono per circa 110 Miliardi di euro all’anno, dagli sprechi, dalle ruberie, dai privilegi, dalle rendite di posizione e dalle spese inutili.

Bisogna investire in nuove tecnologie, in sviluppo e ricerca, in infrastrutture, avendo come obiettivo l’indipendenza energetica, la valorizzazione delle nostre bellezze naturali e artistiche e la salvaguardia del territorio a rischio idrogeologico.

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