di Antonello Laiso. Già conoscevo la bella storia di Luca Trapanese, la felicità nell’adottare una bimba down è palese sul suo viso e nella sua vita da come gioca con quella figlia, una felicità che non si può comprare, non ha prezzo.
Allora siamo noi con i nostri pregiudizi con le nostre teorie sbagliate i nostri preconcetti a non voler capire che si deve mettere in mostra sempre ciò che e’ di positivo in una persona con trisomia 21 e non, se pur ci fosse una bruttezza o altro che esiste solo nel nostro cervello.
IL FATTO.
“Qualche giorno fa ero al mare con Alba. Giocavamo alle giostre in spiaggia.
Si è avvicinato un bimbo e, senza minimi termini, mi ha detto che secondo la sua mamma Alba è malata e anche brutta. Sono rimasto di pietra, non sapevo nemmeno cosa rispondere, perché mia figlia non è malata e la sua disabilità non la invalida dell’essere una bambina felice, oltre ad essere oggettivamente bella”.
E’ lo sfogo pubblico di un papà su Facebook, non un papà qualunque, ma l’assessore al Welfare del Comune di Napoli Luca Trapanese, genitore adottivo di Alba, 5 anni, affetta da sindrome di Down.
Una testimonianza che diventa anche un messaggio di natura politica: “Bisognerebbe iniziare a ragionare sul bene comune, partire dall’idea che sono TUTTI figli nostri, nonostante le diversità, e che ognuno di loro ha diritto alla FELICITÀ e non al primato di migliore o di perfetto”.
“Quel bimbo – osserva Trapanese – grazie alla sua mamma, rappresenta una parte della società ostile alla diversità, indifferente al dolore, incentrato sul raggiungimento di una perfezione che non esiste”.